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Poesia e societ

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Accade adesso al mio sentimento che oscilla come vela al vento, nel vuoto che accoglie a volte i miei pensieri tra sogni infranti ed impeti. Sono solo parole che assumono forza dall’amore che, al di là di ogni cosa, ci circonda della sua luce attraverso le tenebre. Accade adesso purtroppo ed apro una dolorosa parentesi. Mentre scrivevo ieri questo commento, mi era giunta notizia di un altro atto apparentemente terroristico, poi rivelatosi frutto dell'umana follia, a Münster, Germania: veicolo lanciato contro la folla. Nel momento in cui ero intenta a commentare su questo sito, erano tre i morti ed oltre trenta i feriti, alcuni dei quali molto gravi.

Mi dispiace inserire ora questo mio pensiero, ma ho voluto fare partecipi coloro che leggono della portata del male che ci sta attanagliando.

Mi chiedo allora, ed apro qui una parentesi, se essere poeti non significhi anche farsi carico di questo pesante fardello, come spesso succede a me, assoggettandomi poi a qualche critica da parte di chi fa della poesia un bel quadretto bucolico, lontano dalla cruda realtà che stiamo attraversando.

A volte mi sembra di vivere come ne: "Il giardino dei Finzi Contini", mentre il mondo sta cadendo a pezzi. 
Questa è un’epoca dannata, non ci sono parole! Il ricordo della giovane italiana, Fabrizia De Lorenzo (strage dei mercatini di Natale a Berlino) è ancora vivo nella mia memoria.

Un pensiero l'ho già rivolto in passato a lei,  vittima del terrorismo:  

      http://www.larecherche.it/testo.asp?Id=40795&Tabella=Poesia


So che non è sufficiente, per cui  vogliate scusarmi per questo mio breve pensiero sulla poesia e su come essa debba farsi partecipe, a mio modesto parere,  delle pressanti problematiche di tempi così difficili.

 Franca Colozzo - 09/04/2018 23:40:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Caro Giuseppe, sarà forse un pensiero ossessivo questo mio sull’inerzia delle persone imbelli, come mi sento io ogni giorno. Ma sinceramente sembra che la battaglia dell’umanità sia stata persa in partenza. Scrivo continuamente di questi mali in particolare su Linkedin, dove vari influencer (Richard DiPilla, Momtatz Alsoh, Humanitarian leader and Author of "Bread without Butter", etc.) pubblicano post in merito ed io spendo tanto di quel mio tempo a rispondere, non per vanagloria (tanto che me ne faccio alla mia età?), ma nel tentativo di stimolare le persone di buona volontà a seminare qualcosa di positivo su questa nostra martoriata terra (quanto meno a far cessare la guerra in Siria).
Penso ai figli, ai nipoti, non solo miei. In quale mondo vivranno? Perciò, forse sarò banale e ripetitiva, ma anche nella mia poesia "Lost path" intendevo sottolineare ciò e, metaforicamente, indicare nel sentiero perso, non tanto il mio personale, quanto quello dell’umanità nel suo complesso. Mi auguro che gli uomini di buona volontà si mobilitino finalmente per una marcia di pace e di speranza in nome di un mondo senza guerra, più giusto ed umano. Sono consapevole però che il mio desiderio è pura utopia. Mi aggrappo ad esso come ad una remota, improbabile speranza. Buona notte e grazie per il tuo commento.

 Giuseppe Terracciano - 09/04/2018 21:41:00 [ leggi altri commenti di Giuseppe Terracciano » ]

Cara Franca, condivido la tua pena e preoccupazione per quello che succede nel mondo. Alla tua domanda cosa possiamo fare noi non so proprio rispondere. Vorrei tanto che finisse questo scempio. Il dolore, l’orrore. Questa pazzia umana

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