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al testo proposto da Giuliano Brenna
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Van per la dolce correntìa scherzando,
Pari ad argentei pesci fuggitivi, Guizzanti al raggio della colma luna. Quale a fior della verde onda trasvola Col bianchissimo pie, cui dolce inciampo Fanno i cespi di rose galleggianti; Chi su conchiglia d'alabastro scivola; Chi fuor dell'acqua il niveo collo emerge, E tutto dalla crespa onda traspare Il volubile corpo radiante; Chi sopra il dorso candido d'un cigno Mollemente s'adagia, e spande fiori, Mentre l'augello innamorato intesse Ampj giri su l'onde, e con un fremito Voluttuoso nelle piume e in arco L'ale schiudendo, il flessuoso collo A' lattei fianchi della ninfa attorce. Toman quindi alla riva, e poi che occhieggia Fra' bruni mirti la falcata luna, Lungo i ricurvi margini fioriti S'adagiano cantando, o per le folte Macchie tra' fiori involansi fuggendo; E qualunque de' fior tocchi furtivo L'almo candor delle celesti membra, Indi s'allegrerà d'aere più mite, D'eterne foglie e di più dolci essenze. |
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