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al testo di Serenella Menichetti
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Un ritorno alle solite stanze di lutti appesi, vuote di sorrisi. Al segnalibro rosso, rimasto su pagine battute.
A scenari di pause e silenzi a parole pronunciate e taciute. A ricalchi di orme sui sentieri. A incontri e scontri consumati.
Un percorso postumo di viandante catturato da un labirinto. Sebbene ancora goda: della seta della rosa e, del cristallo dell'usignolo.
Se volgo lo sguardo attraverso l'occhio di vetro, che guarda fuori colmo di petali profumati il buco nero scavato da picconi di morte.
E l'attesa dell'altrove si fa dolce.
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