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Scrivi un commento al testo di Amina Narimi
Poggiando le nostre bocche a Dio

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Altre sere verranno  così intatte
sotto i portici rossi  di Bologna
a sollevare il vento la sua voce,
nei giardinetti  delle  lunghe ore,
al suono  umano : "và verso di te",
trasfigurando nella carne più divina
il desiderio che circoncide  l'incoscienza
per la luce di sentirlo ancora qui.
 
La sparizione delle pelli,
nel pensiero eretto a piedi nudi,
dentro il bosco, è dove lei ti canta ancora,
con i semi della neve che non vuoi
chiudendo gli occhi  e un segreto sulle mani
-prima che  riaccadano altri sogni- :
"Spingeremo come simurgh primordiali
le nostre upupe tendendoci  le ali
tra  l'onda e il mio corpuscolo di scaglie
la particella viva  nelle vene,
la nostalgia  del Mirabile  Ruah"


Con quale pioggia ci si mostra  il desiderio
sul prepuzio del respiro e dentro gli occhi
col vapore che si stacca,
dall'acqua  di una ciotola di riso
sopra il fuoco, e  solo insieme - mi rispondi -
il dialogo scolpisce, queste anime di notte,
con un filo tacito e scarlatto
con i nodi , e con le pance del riconoscimento
appesi come un segno alla finestra
di una prostituta nella luna
per entrare nella città di Gerico
col potere irresistibile di un bacio-


Intuendo come un altro corpo
potrebbe entrare in loro nel morire
a quello e in altro sangue, un altro cuore intatto
a ognuno  tra le dita sembra alzarsi,
con una sola musica promessa,
un'alleanza d'eros così sacro
da riportare  il sesso al verbo e
la meraviglia degli amanti
nella  sua PrimaVera trasparenza
 
Lasciandosi sgorgare in altra luce,
col sole nella testa e con l’anello al dito,
invertiremo il corso al Gange
prolungando  in sé  l' amore
al centro di un cuore più sottile,
per mutare nella somiglianza ( ultima)
la saliva celeste senza suono
e  renderne il respiro con un bacio
poggiando le nostre bocche  a Dio

 franco - 19/01/2014 17:11:00 [ leggi altri commenti di franco » ]

..e se un giorno saremo anche noi un frammento di questo universo, allora spero che un granello dei miei incontri un granello dei tuoi.

 quattrostraccisullapelle - 18/01/2014 19:48:00 [ leggi altri commenti di quattrostraccisullapelle » ]

Come può commentarti degnamente chi è coperto solo da quattro stracci sulla pelle? E pure, come se sordo "udrei" ugualmente il suono sublime di un pianoforte solo che riconoscessi davanti lo strumento un grande virtuoso dello stesso, così intuisco in questa bellissima poesia la tua altissima capacità compositiva, Amina, nell’abilità che hai di mettere assieme le parole di un linguaggio, e condurle verso una loro autotrascendenza, ché suggeriscano al lettore non tanto l’esplicito quanto il non detto, e da sempre nella grandezza dell’Amore, nella sua ascesa verso le dimensioni dello spirito senza dimenticarne la componente umano-carnale.
Perdona il mio caos discorsivo per uno stupore ammirativo, MiaInsuperabilePoetessa.

 Lorenzo Mullon - 18/01/2014 14:35:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Poggiando la bocca a Dio ne aspiriamo il soffio, che trasmette una capacità infinita di creare, dono di cui è permeato ogni singolo frammento di questo strabiliante universo, nonostante la nostra continua dimenticanza

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