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Sul vestito di lana di Febbraio

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Col vestito nuovo di febbraio

mi scrivi che il Fuji si è velato

coperto da petali bianchi

di una nebbia tranquilla che splende

 

con lacrime di venerazione

ne farò un rifugio e con la luce

vaschette per gli uccelli e per i fiori

che tra le mani fradice si spingono

nel vuoto di una nota musicale

 

è una poesia di  cose -che tu incarni-

l’apparizione  breve che ti vede

scomparire in loro, e nel riflesso

sarà come mi seguisse il sole

  sui vestiti neri

per avere camminato nella pioggia,

per sapere anche  nella nebbia

come i rami  innalzano preghiere,

coi fiori rampicanti sulle braccia

che sanno della mia consolazione

 

Hai il fiato di un bambino quando scrivi

con la luce dentro gli occhi di un uccello

colano i tuoi semi sull’inverno

si attaccano al futuro, facendo pieno il cielo

dell’ombra sacra che respira come l’erba

nell’anima che cresce la nostra prima pelle

di futuri  bambini  e di antenati-

correndo come  cavalli  come stelle loro

si fanno caldo  insieme

con le braccia di quattro madri

 

Mi domandi se sento ancora l’odore dell’inverno:

-toccami-  cadono solo più foglie oggi,

ma se nevica, se piove , per la candelora

le mani diventano un pozzo di calore

 

Da qui muove la luce le radici - guarda

sul vestito di lana di febbraio,

come i rami finalmente si avvicinano

offrendo  al vento i loro seni nudi.

 Leonora Lusin - 03/02/2014 14:22:00 [ leggi altri commenti di Leonora Lusin » ]

Una poesia delicatissima, intessuta di luce e tenerezza, mi è molto piaciuta.

 quattrostraccisullapelle - 03/02/2014 07:44:00 [ leggi altri commenti di quattrostraccisullapelle » ]

Ancora tra mille anni potrei rileggerla e non averne ricordo, ma solo memoria, radice, originaria ascendenza. Perché così sono le poesie dell’Amina, e questa in particolare, di una lingua "primordiale", che sta all’origine, e ciò può accadere perché è il risultato, attuale e non finale, del cammino culturale, pregno di esperienza e conoscenza della vita nonché delle riflessioni intellettuali che su di essa ha prodotto il pensare umano nel corso del tempo (c’è "dentro" una parte del sapere dei secoli).
L’autrice è un’"innamorata" della vita, della natura, delle altre creature, e non importa chi si celi nel "tu", se pure un tu personale esistesse, lei qui "madre" partorisce lo sguardo con cui ora noi possiamo "vedere" quel che veramente accade dentro di noi e attorno a noi. La poesia di Amina in qualche modo è sempre un canto di lode e di Amore, e quando di anima e carne sempre trasfigurate dal respiro dell’aria della Vetta da dove ella si lancia come aquila in volo.
Penso che Dio sia contento di sapere che una sua figlia sa leggere e riconoscere e apprezzare così bene i doni di cui lui ci ha arricchiti.
Sempre inadeguato tuo lettore, MiaInsuperabilePoetessa.

 Lorenzo Mullon - 02/02/2014 11:00:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Dopo le prime due righe non sono riuscito ad andare avanti nella lettura, scusa, mi hanno assalito frotte di ciliegi in fiore, mandandomi in una benedetta confusione

 franco - 02/02/2014 00:08:00 [ leggi altri commenti di franco » ]

Piena di speranza.. un vestito nuovo.. attaccata al futuro, finalmente.

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