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al testo di Serenella Menichetti
Non mutamento
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E' vento di burrasca che spinge dentro rive impervie.
E' fuoco che fagocita le fiamme dell'inferno.
E il cielo apre le sue ali bianche e fugge.
I tuoi passi sono sordi alla luna.
I tuoi lamenti si perdono nel buio.
Musica che non si nota.
E resta tutto immobile
pur nella successione
degli eventi
La quiete le sue vittime miete.
Senza cambiamento di genere.
Sei sempre tu!
Non mutamento nelle menti
Seppure un movimento circolare
ripeta l'allora nell'ora
e il là nel qui.
Ma la tua colpa di non essere
come ti vogliono
rimane il tuo marchio
indelebile.
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serenella menichetti
- 01/03/2014 09:09:00
[ leggi altri commenti di serenella menichetti » ]
Grazie Marco Una denuncia abusata senza riscontri. Sperando che le nuove generazioni riescano ad edificare fondamenta per un cambiamento futuro. Noi gli daremo sicuramente il nostro appoggio. Saluti Sere
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Marco G. Maggi
- 01/03/2014 08:52:00
[ leggi altri commenti di Marco G. Maggi » ]
Trovo che hai posto lattenzione su un argomento molto importante. Una malattia, quella di imporre agli altri etichette e quantaltro, che sinsinua nei gangli della nostra società fino ad entrare, spesso, coscentemente o meno, anche tra le mura delle nostre case. Un male contro cui personalmente lotto, con successi alterni, sin da quando ero ragazzo; un male che ha fatto strage di tanti innocenti! Molto bella la tua poesia.
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serenella menichetti
- 28/02/2014 17:13:00
[ leggi altri commenti di serenella menichetti » ]
Grazie per la vostra attenzione. Serenella
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Julie
- 28/02/2014 16:17:00
[ leggi altri commenti di Julie » ]
trovo una buona capacità di giocare con assonanze e allitterazioni
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Giacomo Colosio
- 28/02/2014 14:33:00
[ leggi altri commenti di Giacomo Colosio » ]
bella poesia, la cui chiusa suggella tutto limpianto di pensiero...non mi resta altro da dire che sono in perfetto accordo con te e con il commento di Lorenzo, come sempre azzeccato ed originale...holahola.
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Lorenzo Mullon
- 28/02/2014 13:54:00
[ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]
Nessuno ti vuole come sei, né i genitori, né la società, né tanto meno i poeti, ognuno ha le sue intuizioni, ognuno ha le proprie modalità, e quasi nessuno le capisce davvero, è così e basta. E non cè neanche dialogo, tutti restano con le loro paure, e la peggiore è quella della gioia, molto ma molto peggio della paura della morte, che è finta. La gioia è vera, questo spaventa fino in fondo. Comunque accontentiamoci, non va male, anzi
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