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Qualcuno deve pur camminare

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Un giorno, un uomo camminava…
 
Sulla sua strada incontrò l’ ispirazione.
 
- Perché ti pari davanti? – gli chiese.
 
<<Manifestazione della tua espressione. Io non sono certezza, io non sono fine, sono solo un inizio. Usami bene o usami male: stracciami, sprecami, godi con me. Ma ti prego, usami.>>
 
L’uomo passò oltre e continuò a marciare.
 
Sulla sua strada incontrò il dubbio.
 
- Perché ti pari davanti? – gli chiese.
 
<<Sono qui per assillarti e confonderti. Trovo la gioia nei tuoi rimpianti, nei tuoi rimorsi, nella tua incostanza. Sono un abbraccio senza conforto, non puoi non bramarmi.>>
 
Nuovamente, l’uomo, tornò sui suoi passi.
 
Sulla sua strada incontrò la rabbia.
 
- Perché ti pari davanti? – gli chiese.
 
<<Per scuoterti e deriderti. Per farti vedere quanto sei debole e impulsivo. Senza di me non sopravvivi.>>
 
Si allontanò con il solito passo.
 
Sulla sua strada incontrò la pazienza.
 
- Perché ti pari davanti? – gli chiese.
 
<<Per aspettarti o per ammazzarti.>>
 
Dopo un attimo di titubanza, l’uomo, preseguì.
 
Sulla sua strada incontrò il dispiacere.
 
- Perché ti pari davanti? – gli chiese.
 
<<Il mio compito è renderti forte. Compagno di rabbia e dolore, l’ oscillazione più estrema di un pendolo. Sono una tappa del tuo cammino, credi in me o non potrai proseguire.>>
 
Ancora avanti. Passo dopo passo.
 
Sulla sua strada incontrò una risata.
 
- Perché ti pari davanti? – gli chiese.
 
<<Perché è così che tutto finisce. Attraverso di me plachi il tuo animo. Fonte effimera sorella di gioia.>>
 
Un altro passo e vide la meta.
 
Davanti a lui, la verità.
 
- Cosa sei? – chiese l’uomo.
 
<<Lo stadio finale. Non esisto, ma sopravvivo sempre e solo nell’uomo.>>
<<Salvifica illusione permanente. >>
 
Fine.
 
Lo dedico a un pomeriggio piovoso.

 Alessio Tesi - 18/12/2011 04:25:00 [ leggi altri commenti di Alessio Tesi » ]

Ciao Roberto.
Si può darsi, in genere non sono ancorato a queste definizioni "categoriali", ma ora che ci penso, a posteriori, credo che probabilmente hai ragione. Tuttavia nonostante si prefigga di essere un "racconto", lo considero anche un "resoconto" sulle stratificazioni sensoriali, emotive e cognitive della vita. In questo senso è un "saggio" sul significato del cammino dell’uomo.

 Roberto Maggiani - 17/12/2011 23:02:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Ciao Alessio, non era meglio pubblicarlo in Narrativa?

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