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al testo di Jacob l.
Fuori e dentro
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Ti sento. Dentro di me come un cane che morde piano piano ma con astuzia, tenacia, sempre. Come un attacco del nemico che, furtivo, aspetta il momento della disperazione. Come un messaggero che non aspetti o un colpo di vento. Ti sento. Dentro di me come uno sguardo denso che ammala. Fuori si apre il mondo: se ne scruti i dettagli vedi scampoli di vita sottosoglia senza progetti. Fuori c'è il mondo che ti aspetta al varco con il conflitto immanente che non sente ragioni. Ecco, il contrasto è solo apparente?
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Cristina Bizzarri
- 01/04/2014 19:57:00
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Bella bella! E mi domando se quel "chi" è una donna, un amore, un inizio o una fine o un tutto. Mi fa pensare che, in fondo, sia la stessa cosa. È comunque una rivelazione. Uno stile che mi sembra ti appartenga intensamente. Cè forza, malinconia, si percepisce un vissuto intriso di emozioni e abbandoni. Soprattutto, un"ostinazione" a vivere domande, più che risposte: non per incertezza o mancanza di coraggio - direi per convinzione che la vita sia un mistero irrisolvibile. Questo mi dice la tua poesia, ma cè il rischio di proiezioni!
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Lorenzo Mullon
- 01/04/2014 17:54:00
[ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]
Sentire le emozioni distruttive è stare ad un passo dalla liberazione, la poesia colma la distanza
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