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al testo di Gaia Ortino Moreschini
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PENSIERI SCALZI COME INVISIBILI SPIRAGLI Adagio pensieri nudi su un bisbiglio di cielo; calme, silenti tenebre risvegliano invisibili spiragli. Sottobraccio, le strade se ne vanno; delicati solfeggi le colline sfiorano finestrelle d'orizzonte. Nel silenzio di tegole contorte, echeggiano, su davanzali di ceppi accesi, pensieri che procedono scalzi, tra profili che si spengono in sillabe scarne di voce. Pure, tra graffi di malinconia, il pensare scivola nel mondo chiassoso, nell'incandescenza d'una frattura apparente; varchi e chiarori inseguono e svezzano lunghi silenzi. Le nervature dei miei pensieri allora si spezzano, d'improvviso dilagano in spazi trasversali, con esiti di vertiginosa libertà. Ed io ci sono, come dopo un lungo sbadiglio, mentre il buio mi si sbriciola sul viso e le emozioni crescono in lampi e trilli, colori, meravigliati destini. |
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