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al testo di Jessica Natanauan
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Un minuto in più.
Sul play, sul piano: un progetto che prese il decollo senza chiedere alcun permesso di volo. Gira e rigira il vinile sul giradischi e ripete quei punti di interpunzione che misero tempo fa, avendo avuto un coltello sul petto. E si ripete senza che nessuno abbia ri-premuto quel tasto di rewind scassato e continua assiduamente a pesare come chili e chili di voragini. Di nulla, che si adagia sulle spalle. Violentemente.
Sudore e sangue sulle fronti, cuori ed anime allo stremo delle loro aspettative e possibilità si stavano deliberatamente distruggendo. Tra seduzione e impossibilità di credere a ciò che furono l'un per l'altra. All'amore che non ebbero mai ottenuto. Ma, che ingenui per utopia ed ideali sfumati provarono a portare alla completa concretizzazione, di un'inutile falsa.
Bruciarono i letti ed amarono troppo per cercare di intuire la vera essenza dell'amore. Però, sviarono del tutto in un sentiero perduto. Senza freni, si promisero vita e vendetta. Come sigarette lasciate al respiro del vento, si lasciarono incerenizzare dallo spazio ed il tempo che li legava. Nonostante le bruciature ed i polsi lividi. Nonostante il delirio ed i graffi sulla schiena. Nonostante le fossette su guance troppo tenere ed i baci troppo repentini loro sapevano cosa facevano e, ora, dopo anni ancora sanno: che loro una volta avevano assaggiato la portata più pregiata che la vita aveva da offrirgli e ne approfittarono senza vergogne.
In qualche istante e momentaneo silenzio, immobili, hanno saputo vivere.
Veramente. |
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