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al testo di Stefano
Lontana, nell’ aureola del tuo musicale candore
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LONTANA, NELL' AUREOLA DEL TUO MUSICALE CANDORE. Lontana, nell' aureola del tuo musicale candore, ti disperdi distante nell' immenso e dalla bellezza affogo la sofferenza d' una perdita infinita, la mia stessa felicità. Sogno dell' estate e d' un' esistenza intera, muta questa vita nella cascata delle tue eterne memorie, e suggella essa alla mia e in ogni istante, rendila complice d' un sol cuore e d' una sola mente, finchè t' avvolgerai nel flusso infinito del vento, frutto del silenzio del nostro scolpito amore. Infondi una carezza alla mia anima sopita, e avvolgimi nel caldo e dolce tuo di grembo, rendimi linfa delle tue sostanze, inebriami del respiro tuo e delle tue ossa rendimi parte inespugnabile, corteccia d' amore e corazza contro ogni tua ferita. Rendimi l' inno dei tuoi pensieri e finalmente trasformami in me stesso, senza paure e fraintendimenti, trasformami in un ragazzo non più incatenato e timoroso d' amare, perchè finalmente saprai capire ed ascoltare, nelle dolci coccole del mare.
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Stefano
- 14/07/2014 00:52:00
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Vi ringrazio davvero del vostro affetto e della vostra stima, infatti io voglio semplicemente essere me stesso, senza nessuna regola che possa incatenare la mia anima, sperando di trasmettervi qualcosa. Un abbraccio :)
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Adielle
- 14/07/2014 00:17:00
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Bravo Stefano, un caro saluto.
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Cristina Bizzarri
- 13/07/2014 16:47:00
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Caro Stefano, volevo dirti di non avere paura e di sentirti bene nei tuoi anni. Mi eri sembrato intimidito o altro, ma forse ho sbagliato e semplicemente ho proiettato i miei propri timori, mie insicurezze, su un termine che per te era invece non aveva questa valenza. Scusami. Quanto a "coccole", forse anche qui dice bene Lorenzo e io mi sbaglio. Ma a me proprio non piace ... Ciao. ;-)
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Lorenzo Mullon
- 13/07/2014 16:21:00
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ma Cristina, coccole va benissimo, come si fa a vivere senza coccole, altro che vezzoso . . . sei in astinenza da coccole? non cè nessuno che se le accolla? coccocolla? nemmeno un nipotino? un abbraccino? un alberello? ( scherzo, eh, Stefano, rispettiamo i prof ) caso mai, quellamare ascoltare mare è un po rimoso, forse, ma forse, ma neanche e mica è una scuola di scrittura creativa questa, ribellati alle scuole di scrittura creativa, Stefano, salvati!
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Stefano
- 13/07/2014 14:56:00
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Mi scusi Cristina, cosa mi vuole dire con queste affermazioni? Io sono consapevole d essere un semplice ragazzo, spero però di riuscire a trasmettere qualcosa nel mio piccolo :)
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Cristina Bizzarri
- 13/07/2014 14:41:00
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Anchio Stefano sono una semplice donna di sessantanni. E sono sempre più convinta che il numero non fa la semplicità, né la qualità. È semplice durata. Quello che siamo lo siamo fin dal principio, nel fondo di noi stassi. Non dico che nel "dopo" non ci sia un affinamento, un accumulo di esperienze, un sentire e un pensiero in cammino. Certo. Ma non cè merito o demerito, in nessuno dei due casi ... Chissà perché questa sorta di "pudore" dei giovani a dire che sono "solo" giovani, e degli anziani a riconoscere di esserlo, anziani. O, viceversa, provarne, in entrambi i casi, orgoglio - quasi sfrontatezza. Boh.
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Stefano
- 13/07/2014 14:31:00
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La ringrazio davvero per aver letto e apprezzato questa mia poesia. Io sono un semplice ragazzo di diciassette anni e mezzo, provo ad esprimere ciò che realmente sono, e mi rende contento il fatto d averle trasmesso qualcosa. Un sereno pomeriggio.
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Cristina Bizzarri
- 13/07/2014 12:38:00
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Profondo il tuo pensiero, profonda e bella la tua poesia. Chissà, forse in alcuni punti ("coccole" per esempio mi sembra troppo vezzoso)sarebbe da rivisitare. Complimenti, secondo me che non sono una "vera" poetessa nel senso di pubblicazioni o cultura classica, hai un vero talento. Ciao Stefano!
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