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al testo di Paolo Mazzocchini
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Della fronte alta del mattino e del saluto suo regale, dei bambini che strillano giù in strada, del nido d’api che zampilla oro nello spigolo d’ombra azzurro del sottotetto, della raffica di mi ami? esplosa nel cielo alla sua lei per la bocca del telefonino dal ragazzino del terzo piano, dell’aria viva di voli e dolce d’ammorbidente e di bucato steso da tua moglie a veleggiare. Di questo, solo di questo ti vorresti curare. Non per ansiose concentriche spirali strologare a sensi ciechi all’oggi e lente rovesciata del binocolo nel precipizio dell’altrove e del domani, né con il pendolo del cucchiaio ritentare il grumo semiliquido di miele che s’acquatta beffardo tra fondi di caffè d’orzo, scuri nel pozzo oscuro della tazza. |
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