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al testo di Sara Cristofori
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Lascia le nuvole a piangere pozzanghere schizzare di nerofumo e neve l’asfalto come fosse pepe/sale ( luce intermittente di neon riflessa su macchie di gasolio in notte desolata di bruma) reclama le folli attese meravigliose tutte le scatole ancora chiuse i fiocchi intatti pur se adesso non regge lo sguardo nemmeno una luna fasulla solo svincoli di nebbia a risucchiare pensieri e polvere dorata d'ali di farfalla.
Speralo che ancora fioriranno gelsomini e salirà il profumo allo squarcio azzurro portandosi appresso languori sopiti di sogni mai sognati o giungerà a lacerarti il dolore sotto quel cielo di smalto schiacciandoti il petto forandoti il cuore gli occhi sbarrati in sterile grido a chieder perdono d’incolpevoli colpe.
Diventerò allora statua di neve - ciglia imperlate di brina ghiaccio nei capelli - sola nel giardino di vetro col vento a stordire di polvere gelata il sogno nascosto nel profondo di spiagge rosate e tepide onde. |
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