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al testo di Lorena Turri
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Non venni quel giorno vestita di viola con due rose iridate cucite sul seno, a raccontarti i miei sogni.
Non so perché mi invitasti, forse fu solo un oltraggio oppure per darmi un segnale. Il tuo sguardo giocava d’astuzia, il sorriso sembrava beffardo.
Non è così che voglio pensarti, non come allora in quel grande piazzale.
E dopo ho scritto d’amore vestita di lacrime viola e due spine di rosa infilate nel petto e sfasciato parole nel silenzio che anticipa l’eco estirpando aduste radici da un giardino essiccato. Magari ho sparso nell’aria l’antica essenza di un fiore di loto.
Senza saperlo, senza volerlo ho scritto, ammalata nell’anima da un’illusione che hai redatto con mano sul cartoncino che recava il tuo nome.
E dell’ultimo incontro che ha preceduto l’addio ho un ricordo soltanto: il blu dell’anello della Bionda Signora che ti portò via. |
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