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al testo di Giuseppe D’Abramo
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queste sono le menti del mio tempo… fagocitate e sepolte nei latranti abissi di una nuova inospitale epoca di disseccata civiltà con timpani ciechi come montagne in liquidi gusci di maciullante tenebra, queste sono le menti del mio tempo che tornano alle strade come i morti ritornano al ricordo, mentre la notte gocciola come detersivo dalle colline sognando le risate pungenti dell’inverno e tu resti lì nuda senza vedere, senza capire, sebbene ciò richieda pratica e un considerevole talento per la banalità… nel frattempo batto al computer poesie immortali o forse no; qualcuno ci troverebbe da ridere, ci trova sempre qualcosa da ridere quando guarda le cose da una prospettiva diversa, persino io lo trovo divertente a volte ad esempio adesso mentre scrivo questo con te che mi chiedi per l’ennesima volta qual è il problema. |
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