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al testo di Amina Narimi
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A Franca, filodiluce
Sospesa a rubare pezzi di cielo dalla bocca degli uccelli pieni di speranza nel cielo primordiale dove rinasce ogni destino e la bellezza è sempre sul punto di sparire
-Porta via il bambino prima che rientri a far parte del dolore degli adulti Deve correre con la testa in alto voltarsi ancora da una stella all’altra Non ha tempo di produrre il tempo chiuso dentro il pugno con la sabbia-
È l’altra gioia promessa dalle stelle nella danza- senza occhiaie tra menhir e dolmen, nel loro sprofondare dove non c’è respiro e la stessa oscurità che è oltre il cielo- dove indugiano i bambini per vedere fino in fondo chi aveva fatto comparire l’arcobaleno con la voce chiara tra le nuvole e gli otto colori della pioggia:
il suo volto verso il mare con l'inverno la bassa marea che le scopriva i piedi sulle rocce, giovani della vita camminata.
Nel silenzio qualcosa che- come un bambino rapito dalle stelle- avevo atteso a lungo, la tua voce, in dono. Nel giorno autentico prima di sparire in volo mi ha fatto nascere, benedire ogni parola e il passo, al tuo
filo di luce. ti sono accanto, in lontananze inconcepibili, perchè ti sono parte, nell’avventura dello spazio, oltre ogni congedo sei in me col respiro dei cieli |
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