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al testo di Jessica Natanauan
Odiati sospiri d’autunno
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Languidi baci s'inumidivano in sere spente, senza luna né stelle: folte nubi fecero, spesso, da sfondo orrido. Sospirasti quando, con ingenuità, sfiorasti guance livide. Incommensurabili temporali giacevano nei petti, dai cuori in pena e da animi colpevoli. Scordai cosa fosse l'illecito in quelle notti aperte al nuovo autunno, che ci invase le carni con le sue bufere dettate dal canto degli alberi, i quali facevano cadere le loro foglie, proprio come le vesti ignobili scivolavano su di noi. Fronde spoglie per una nuova rinascita, noi, fummo sopraffatti dalla vita, tant'é che non resuscitammo come novelle foglie ma, morimmo su piani sabbiosi d'aride voglie mal interpretate, fatte, da mani distratte ed inesperte quali sono le tue. E, non fu nulla: solo secondi persi e vuoti che diedero inizio, però, a devastanti conseguenze irreparabili. Viscidi furono quegli occhi. Li detestai sino l'ultimo respiro.
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