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al testo di Salvatore Solinas
visita all’eremo
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Ascoltarono solenni sermoni tra le bianche colonne. Sui vetri accesi dal sole trasudava di sangue il bianco incarnato dei martiri santi. Tra le nubi, improvvise saette promisero un temporale. Tutti levarono gli occhi al soffitto: Cristo abbracciava le anime salve; sotto, nel fuoco, i dannati tormentati dai démoni. Il tuono mugghiava giù nella valle argentata d’ulivi. Sonore caddero le prime gocce a confondere il canto dell’organo. Poi il gocciolare si fece più fitto. Ali di cera batterono sulle finestre, le braccia trasparenti del vento spalancarono la porta dell’eremo scompigliando le fiamme dei ceri. A tutti parve che un essere spirituale fosse penetrato nel tempio. La preghiera salì con maggiore fervore, il canto si fece accorato. Una presenza arcana passò tra loro invisibile forse benedicente…
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