Per Aldo Gastaldi (Bisagno): il primo partigiano d'Italia ... Chiara, dolce, fresca acqua. Camminavo, ed era sera inoltrata. I piedi mi portavano … chissà dove. Il giorno che sarebbe spuntato dopo era quello della vittoria. Della liberazione che tanto sangue aveva sparso, per “uscirne fuori”, su entrambe le mani. Quando lo vidi non mi sorpresi molto, perché dentro di me emerse una verità che già sapevo. Se ne stava seduto pensieroso, ai piedi della sua statua. Il mento poggiato su un pugno. Potevo focalizzarlo fra le ombre per colpa di un lampione che sembrava sguainare luce per dargli un poco di calore. Lo chiamai: “Aldo!” Si volse. La fronte ampia, dall’attaccatura a punta, me lo marchiò ancora di più inequivocabile. Mi avvicinai fino a che avrei potuto toccarlo, per spargere al massimo lo sguardo su quel bellissimo volto. Lui mi piantò diritto il suo, come usava fare. Baluginava liquida luce. Gli canticchiai in sussurro: “Sciú pe-i monti, zù in te valli, In mëzo a-e rocce, in te bûscagge...” Una piega gli si manifestò sulle labbra. Un sorriso? Tante parole premevano nella mia gola, oltre al magone formatosi, creando un blocco al mio dire. Sapevo che il tempo a disposizione era poco. Fosse sogno o altro, non importava. Ma mi rincuorò la consapevolezza improvvisa che Aldo potesse sentirle lo stesso. E si fece voce per me: “ Scrivi. Ciò che pensi e credi è la verità. Non servirà a molto. Ma anche se solo un sasso avrà occhi per aprirli … Sì, mi hanno ammazzato. Perché non sarei mai diventato uno di loro, io non lottai per avere un “cadreghin”. Nella stanza 28 del “Bristol” minacciarono quel che fu la mia fine. Riuscii a dire una parola: “Autopsia” . “Non ci fu nessuna autopsia. Anche mio fratello mi voltò le spalle convinto da sua Maestà l’avvocato.” Aggiunsi: Rifaresti ciò che hai fatto? I suoi occhi si arricchirono di un lampo infuocato: “Sì. Perché la mia morte non è stata vana, se il seme di questo pensiero germoglia nella mente di chi poi sarà.” Mi mossi per abbracciarlo. Ma abbracciai solo aria.
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Elsa Paradiso
- 25/05/2015 07:13:00
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Un ideale e una persona, che in quest’uomo sono tutt’uno. Nessuno può dire con esattezza cosa avrebbe fatto se non fosse stato tolto di mezzo (Una pallottola avrebbe parlato troppo). Ma credo, e voglio credere, che nessuno lo avrebbe contaminato. Detto ciò, se questo mio modesto scritto è servito a incuriosire almeno parte di coloro che lo hanno “cliccato” … non posso che esserne lieta. Fai caso, da una storia così nessuno ne ha ricavato un film. Come mai? Forse si saprà di più quando nel 2025 gli archivi della Resistenza saranno a disposizione di tutti. Sì, hai letto bene – 2025 – È incredibile che fatti che riguardano ognuno di noi siano secretati, e per così lungo tempo! Ma siamo in democrazia … o forse no. Ciao Nando, e grazie!
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Ferdinando Battaglia
- 24/05/2015 22:40:00
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Non voglio ancora soffermarmi sulla vicenda storica, che non conoscevo, ma sottolineare quanto questo racconto ci dica di te, della tua ostinata ricerca di coerenza ad un ideale, così voluta quasi da sfiorare la purezza di cuore proprio di chi è tutto nellideale amato, fosse unidea oppure una persona. La chiusura può rivelare linquietudine per un sogno tradito oppure semplicemente un espediente narrativo; io scelgo entrambe le possibilità, vedendo in quellabbracci allaria il segno di un reale che ancora delude e lartificio del talento di una scrittrice.
Ciao Elsissima
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Lorenzo Mullon
- 23/05/2015 21:17:00
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comunque è stato fortunato ad andarsene sulla breccia altrimenti sai che delusione
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Elsa Paradiso
- 23/05/2015 20:16:00
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Strumenti certi? Già. Si vociferò di avvelenamento ... una spintarella ... et voilà! Anche un bel massaggino sotto le ruote ... chissà. Lautopsia stava per esser fatta ... e poi annullata. Misterioso davvero questo mondo! Ma a volte i conti tornano coniugando cervello e intuizione, anche se le prove ormai sono nulle. E allora non rimane che un convincimento personale ed interiore del tutto lecito, pur se confrontabile.
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Lorenzo Mullon
- 23/05/2015 19:58:00
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ho appena letto la storia di Bisagno, caspita, una persona integerrima, di una limpidezza cristallina, ammirato da tutti, al di sopra dei partiti, forse troppo al di sopra infatti è caduto magari è proprio caduto dal camion su cui stava viaggiando avrebbe potuto rompersi una gamba e basta per eliminare le persone ci vogliono strumenti certi non lo so eh vai a sapere . . . comunque per gli idealisti e i puri la vita è dura se svolgi una funzione pubblica
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Lorenzo Mullon
- 23/05/2015 19:47:00
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eh ma le guerre civili sono così, il manicomio umano si scatena
allinterno cè di tutto: il trafficante, quello assetato di vendetta, molti ingenui, tanti in buona fede, le spie, i romantici, il politico calcolatore, laffarista in cerca di guadagni, il delinquente comune, il moralista, il sognatore
magari tutti questi personaggi dentro una sola persona
ahhahaaahaahaahahahaa !
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Elsa Paradiso
- 23/05/2015 19:03:00
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Né santificare, né demonizzare … dovrebbe essere da monito per tutti. In questi casi in particolare. Io non posso togliermi quest’uomo dalla mente. Se ne avessi i mezzi, farei riesumare la sua salma per sapere la verità su come è morto. Potrei così togliermi un dubbio che non so perché mi è diventato viscerale Restandone sollevata se si fosse trattato di morte naturale, o sbattendo in faccia la cruda verità a chi ha sempre negato inalberandosi alla domanda lecita che molti si sono fatti e continuano a farsi: Aldo Gastaldi è stato ammazzato? Detto ciò. Ogni volta che passo per via XX Settembre (Genova) , dove è ubicato il “Bristol” con la sua camera n. 28, io non posso fare a meno di guardare dentro l’atrio, e un brivido mi scorre lungo la schiena … Grazie, Lorenzo.
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Lorenzo Mullon
- 23/05/2015 15:01:00
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[pardon, Marija Gimbutas, grande studiosa del paleolitico e del neolitico, dellEtà della Dea a Roma qualche anno fa, nel 2008, si è tenuta una grande mostra sulla civiltà da lei studiata, di Cucuteni-Trypillia, estesa in tutto il centro Europa sul carattere pacifico, sulla struttura sociale egalitaria e sullimportanza del ruolo femminile in questa cultura]
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Lorenzo Mullon
- 23/05/2015 14:52:00
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complimenti, ben scritto "Sì, mi hanno ammazzato. Perché non sarei mai diventato uno di loro, io non lottai per avere un “cadreghin”." significa che lo hanno ammazzato i suoi stessi compagni? non lo so eh, capitavano uccisioni tra partigiani di fazioni opposte qui sotto la montagna hanno ucciso il fratello di Francesco De Gregori
cosa dire? io detesto gli ideali sono un trucco per mandare la gente ad ammazzarsi per altri interessi nascosti
non sono daccordo con il Dante dellinsegna, per niente!
lunica insegna è la nostra libertà senza insegne la politica è stata creata ad arte per dividere gli esseri umani indebolirli e dominare molto tempo fa, prima delle società di massa, non esisteva la politica nel centro Europa prosperavano città senza guerrieri, senza guerre non mi stuferò mai di ricordare gli studi della grandissima archeologa Marjia Gimbutas non è vero che gli esseri umani siano naturalmente portati alla violenza e alla guerra è una menzogna
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