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L’albero della vita

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C'era una volta una città bellissima. costruita in un bosco folto, circondata da fiumi, laghi e piante verdi. I giorni passavano tranquillamente e serenamente in questa città e i ragazzini cantavano passeggiando quotidianamente nel bosco paradisiaco:

Nel bosco passeggio e cammino,
perché desidero gli innumerevoli uccelli
e gli animali osservare
e la Madre Natura ammirare.


Però il capo della città il bosco odiava e soltanto le sue ricchezze amava e quando con il passare del tempo la popolazione cresceva, lui diede ordine che il bosco venisse distrutto! I cittadini cercavano spazio per vivere e così al posto degli alberi cominciarono a costruire nuove case.. I falegnami intensamente lavoravano e i poveri alberi tagliavano.. e gli animali costretti a vivere altrove.. se ne andavano.. In mezzo al bosco c'erano alberi sparsi e rami tagliati.. di conseguenza, i ragazzini non potevano più giocare, cantare e la Natura ammirare! Una mattina, un falegname che doveva molti alberi tagliare, si sdraiò sotto l'ombra di un albero per riposarsi. Si era già addormentato quando alcune gocce d'acqua caddero su di lui, come se piovesse. Ma è possibile, pensò, che sia cambiato il tempo all'improvviso! Non vedo nuvole in cielo!.

In quel momento sentì una voce che diceva:

Non è pioggia, sono le mie lacrime
perché si avvicina l'ora della mia fine
il falegname anche da me verrà,
e i miei rametti fra poco taglierà...

Sto dormendo ancora, pensò il falegname,
non è possibile che l'albero parli!!.

infatti, continuò la voce soprannaturale, parla Madre Natura, perché.. MONDO,falegname mio, è la natura intorno a noi,
i fiumi, i cespugli, i prati,
le montagne e gli animaletti,
il mare e i laghetti.
Mondo, è tutto quello che esiste sulla terra,
tutto quello che c'è, e da sempre c'era!
Gli usignoli che cinguettano,
gli insetti che volano.
Per questo falegname mio, continuò la voce,
ti prego di non tagliarmi.. devi salvarmi..
sono l'albero più anziano del bosco..
Tu sei di buon cuore, hai onore per gli altri e amore..
Convinci il tuo Capo ad aver pietà di me, per favore!!!
Senza gli alberi la vita non sarà bella.
Se il bosco si distruggerà,
l'aria fresca si eliminerà.
E ogni casa della vostra città,
ogni volta che pioverà, si allagherà..


Il falegname , quando è tornato a casa sua dopo il lavoro, pieno di rimorsi, pensò:
Che sogno era questo! Il disboscamento deve finire e quest'albero non deve morire.. Devo andare dal Capo...

Il giorno seguente si precipitò dal Capo e gli disse che l'albero più anziano del bosco avrebbe dovuto sopravvivere, come rispetto verso Madre Natura. Il Capo prese in giro il falegname e gli disse che gli alberi non hanno vita perché non possono parlare con voce umana!! E gli diede ordine di tagliare anche quest'albero..


Così il falegname rattristato e addolorato andò a malincuore a tagliare il povero albero.. mentre lo tagliava.. rimase sorpreso! Vide sangue, molto sangue che usciva dal tronco dell'albero.. Allora, il falegname capì che quel giorno non sognava, perché..


La vita è un albero,
e l'uomo è un ramo,
mentre cresce l'albero,
cresce il ramo,
e cresce anche l'uomo,
e la vita va via.. piano piano..


Tuttavia.. il falegname nascose un ramo a casa sua, lo piantò, e dopo tanti anni diede di nuovo vita al bosco!!!



In 7 favole 7 colori dell'arcobaleno, Aletti, Villanova di Guidonia (Rm), 2013.
Traduzione dell'autrice.



 Gian Piero Stefanoni - 24/08/2015 22:47:00 [ leggi altri commenti di Gian Piero Stefanoni » ]

Perdonatemi, e mi perdoni la cara Giorgia il cui cognome (come da testo) è Chaidemenopoulou..

 Gian Piero Stefanoni - 24/08/2015 22:41:00 [ leggi altri commenti di Gian Piero Stefanoni » ]

Le favole di Georgia Chamenedopoulos, giovane ricercatrice greca in lingua e letteratura italiana presso l’università di Salonicco (nonché traduttrice e poetessa), affascinano e incantano non solo il pubblico dei piccoli lettori a cui naturalmente si rivolge ma anche quello adulto richiamando ad una cura e custodia di noi stessi e del creato di origine antica (e che ha proprio nella classicità del greco Esopo l’antesignano più illustre) del quale il moderno sta smarrendo (per smarrimento di sé nel riferimento) l’orizzonte e la chiave. Chiave che questi 7 colori dell’arcobaleno ci rammentano..

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