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al testo di Michela Zanarella
i pazzi ridono di notte
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Intorno a me follie bellissime rovesciano la mente e mi schiantano nel buio ad imparare l'assurdo. I pazzi ridono di notte e non importa il gioco di una rima o la croce di un mondo che condanna. Più ridono del rumore del loro orizzonte, mentre abbracciano ghiaccio e confuse lacrime, più intrecciano libertà ad alberi e saggezza. Pure il mio spirito è gola e bocca per carestie di ragione. Noi, maledetti nel sangue e nel midollo, sappiamo rotolare tra gli abissi e ritardare il grido della morte, stringendo tra i denti altri cieli.
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