LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Maria Musik
Ti aspetto

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

guardami in quest’ora

vedimi scalza

(ho lasciato sulla strada le mie scarpe rosse).

Ti sono figlia

madre

la madre dei tuoi figli.

 

dove sto ti aspetto.

 

ci sono altri uomini come te

nel mio esercito.

non lasciarmi da sola

a guidare le truppe.

marciamo nel silenzio

scappiamo dal fuoco amico

prendiamo le giuste distanze

disarmantemente disarmati.

ma se tu non verrai

avrò perso la guerra.

domani dovrò ancora morire

perché ogni tua assenza

è pietra non scagliata

che connivente

lapida.

 Fiammetta Lucattini - 01/12/2014 15:23:00 [ leggi altri commenti di Fiammetta Lucattini » ]

Dalla parte delle donne, sempre e comunque.

 leopoldo attolico - 30/11/2014 23:07:00 [ leggi altri commenti di leopoldo attolico » ]

Quasi una requisitoria questa di Maria , antisentimentale nella sua secchezza ma altrettanto perentoria e ad alta temperatura . Qui c’è tutta l’energia linguistica che occorre per accreditare il "fuego" della passione e del desiderio .
Con un grazie
leopoldo -

 Franca Alaimo - 26/11/2014 00:57:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Maria ci propone un testo a commento del movimento contro la violenza
sulle donne; e lo fa porgendo l’arma giusta: la riconciliazione, la presenza reciproca, l’ascolto. Uomini e donne devono crescere insieme per fare crescere un futuro nuovo.

 antonio aiello - 25/11/2014 23:40:00 [ leggi altri commenti di antonio aiello » ]

<marciamo nel silenzio... disarmantemente disarmati (alla Gandhi?>)e forse "vinceremo" la guerra con la non violenza evitando il fuoco amico...

  Cristina Bizzarri - 25/11/2014 23:18:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Non avevo letto i commenti. Felice, Maria, di avere sentito "giusto" quella parola, con tutta la sua valenza. Buonanotte a te e ai tuoi commentatori.

 Nando - 25/11/2014 22:19:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Credo di oltrepassare il testo per oggi e darti soltanto un riscontro di presenza.

Ciao Maria.

 Roberto Maggiani - 25/11/2014 22:14:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Sono d’accordo sul fatto che l’ultima parola debba rimanere da sola, verso unico... in effetti nella rivisitazione mi sono trovato incerto... poi il backspace ha preso il sopravvento =)

 Maria Musik - 25/11/2014 21:50:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

E Cristina mi fa venire la nostalgia di quell’ultima parola nuda... sì, è così che l’ho "sentita"... quella la lasciamo com’è.

  Cristina Bizzarri - 25/11/2014 21:33:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

L’ultima parola, un verbo, è sola e nuda, sospesa come un respiro o un grido trattenuto, un singhiozzo, a chiudere un’invocazione. Ma è anche un grido di guerra. Una guerra senza armi, dove l’arma - freccia scagliata nel bersaglio della consapevolezza - è la vittima stessa. La donna.
Versi finali che non si dimenticano.

 Lorenzo Mullon - 25/11/2014 21:09:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

la guerra non è persa se si può ancora morire
e forse la morte è una possibilità e non un dovere
chi lo sa
il la poeta!

 Maria Musik - 25/11/2014 20:43:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Grazie Roberto per aver risposto "all’invito" e dedicato del tempo al mio testo.
Devo dire che, malgrado il mio stile sia più "narrativo" (non mi viene il termine corretto), questa "asciugatura" che proponi lo rende, forse, meno passionale ma molto più efficace. Ho dovuto rileggerlo un paio di volte ma, alla fine, mi è piaciuta molto questa rivisitazione. Devo imparare a rinunciare a qualche parola di troppo... accidenti alla mia "penna lunga"! :-)

 Roberto Maggiani - 25/11/2014 20:34:00 [ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]

Grazie Maria per questa tua proposta necessaria di affiancarsi, di raggiungervi... ogni altro atteggiamento è connivente, il silenzio-assenza è connivenza. Dunque eccomi qui con te-voi affascinanti e misteriose creature dal cuore impavido. Riguardo alla poesia suggerisco uno snellimento, ma tu sai, ne abbiamo già parlato e tu stessa hai chiesto che venisse messo in chiaro questo mio suggerimento, grazie.

Guardami
sono scalza
ho lasciato sulla strada
le mie scarpe rosse.
Ti sono figlia
madre
la madre dei tuoi figli.
Dove sto ti aspetto
non lasciarmi sola
marciamo nel silenzio
disarmati.
Se tu non verrai
domani dovrò ancora morire
perché ogni tua assenza
è pietra scagliata
che connivente lapida.

 Maria Musik - 25/11/2014 19:44:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Caro Marco, grazie. Sì... è anche un invito a deporre le armi ma, soprattutto, è un richiamo: la violenza di genere poggia fortemente sul silenzio complice degli uomini "per bene" e delle donne, quelle terrorizzate e quelle che, fino a che non se la trovano in casa, se ne fregano. Bisogna decidere da che parte stare.
E non basta indire una giornata mondiale se, poi, il giorno stesso o quello subito dopo, si fa finta di non sentire o vedere, si perpetuano comportamenti di negligente assenza o, peggio, di colpevole silenzio, un silenzio che sa di collusione.
Insomma, non si può essere buoni solo a Natale. Qui non si tratta di una guerra fra sessi ma di scegliere a quale metà del cielo appartenere: non parlo di maschile o femminile. Da quale parte stiamo? Quella della parità e del diritto o quella della violenza e dell’efferato potere? Siamo includenti o dominanti? Siamo in ascolto o ci tappiamo le orecchie?
Mi fermo: il discorso è lungo. Oggi lo guardiamo focalizzando la violenza sulle donne ma, quest’ultima, è parte di un sistema discriminante che tocca tante categorie.

 Marco G. Maggi - 25/11/2014 19:11:00 [ leggi altri commenti di Marco G. Maggi » ]

Cara Maria, quanto è delicata, questa tua poesia, una poesia che definerei di pacificazione. Mi ha profondamente colpito per la sua dolcezza, quasi una preghiera a deporre le armi, ad esserci, sempre, l’uno per l’altra. Grazie

 Luciana Riommi - 25/11/2014 18:59:00 [ leggi altri commenti di Luciana Riommi » ]

proprio vero, Maria, ogni ’sua/loro’ assenza è una pietra che uccide.

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.