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Natale

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Natale

 

Tanta tiempo è passato,

‘a quanno nu bammeniello

overamente spiciale,

è nato.

Chillu jurno

faceva fridd’assaje,

era na jurnata ‘e vierno

e stu criature piccerillo, bello e paffutiello

cu ‘o sciato

‘e na vaccarella e nu ciucciariello

s’è scarfato.

Steva tutto nfredduluto,

miezz’addurmuto,

cuccate ncoppa ‘a paglia di una mangiatoia

dint’ ‘a ‘na stalla nu  poco sgarrupata.

Giuseppe e Maria,

nun’aveveno truvato

nu poste cchiù meglie.

Ma chella stalla era affatata:

comme nascette ‘o bammenielllo

‘nciele nce stevano tanta, tanta stelle

e che lluce, che lluce tutt’attuorno…

era passata ‘a mezzanotte

ma pareva, pareva miezzijuorno!

Se sentette, dint’a ll’aria fresca,

na museca celesta

e duje angele ca cantaveno:

fu subbeto ‘na grande festa

gennte ca ieva,

ggente ca veneva,

venetteno pure ‘e Re Maggi

a salutà ‘o bammenniello.

Purtarono a Ggiesù

oro, ncenzo e mirra

e se ne jetteno ‘o paese loro.

E accussì tutt’ ‘o munno

‘o sapette che ‘o Messia, ‘o Salvatore

era nato,

era nato,

‘o Rre de’ re.

 

Natale

 

Tanto tempo è passato

da quando un bambinello

veramente speciale ,

è nato.

Quel giorno

faceva molto freddo,

era una giornata d’inverno

e questo bimbo, piccolino, bello e paffutello

con il fiato

di una vaccarella e un asinello

s’è scaldato.

Stava tutto infreddolito,

mezzo addormentato,

coricato sulla paglia di una mangiatoia,

in una stalla mezza crollata.

Giuseppe e Maria,

non avevano trovato

un posto migliore.

Ma quella stalla era fatata:

come nacque il Bambinello

in cielo c’erano tante, tante stelle

e che luce, che luce tutto intorno…

era passata mezzanotte

ma sembrava, sembrava mezzogiorno!

Si sentì, nell’aria fresca,

una musica celeste

e due angeli che cantavano:

fu subito una grande festa

gente che andava,

gente che veniva,

vennero pure i Re Magi

a salutare il bambinello.

Portarono a Gesù

oro, incenso e mirra

e se ne andarono al loro paese.

E così tutto il mondo

lo seppe che il Messia, il Salvatore

era nato,

era nato,

il Re dei re.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Lorenzo Giuliano - 15/01/2015 15:05:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Giuliano » ]

Ti ringrazio di aver accettato l’invito a leggere la mia poesia "Natale". Grazie anche per il tuo commento da me molto gradito. Ho voluto attirare la tua attenzione perché, visitando la tua pagina, mi sono reso conto che anche a te piace la poesia in vernacolo e ti piace anche scrivere esprimendoti in vernacolo. Non siamo molti, ma siamo i migliori! (scusami se sono così modesto)
Grazie di nuovo Anna, ciao

 Anna Giordano - 13/01/2015 22:09:00 [ leggi altri commenti di Anna Giordano » ]

Una suggestiva poesia in vernacolo in cui si percepisce
una dolce nostalgia...
Si sente l’anima del fanciullo rimasto legato ai ricordi
dell’infanzia dipinto con minuziosa precisione in questi bei versi. Complimenti.

 Antonio Aiello - 26/12/2014 00:26:00 [ leggi altri commenti di Antonio Aiello » ]

pare quasi che le stelle gremiscano il firmamento per contemplare Gesù e tutt’attorno all’evento la notte è rischiarata da una luce incantevole accompagnata dai canti più melodiosi... condivido il bel commento di Franca Alaimo!

 Lorenzo Giuliano - 21/12/2014 23:32:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Giuliano » ]

Franca, sono più che d’accordo con il tuo punto di vista, ma per agevolarne la lettura ho preferito riportare anche la traduzione in italiano. Ti ringrazio per il lusinghiero giudizio. Ciao!

 Franca Alaimo - 21/12/2014 21:47:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Leggendo il testo in napoletano, se ne gusta meglio l’affascinante e fresca sonorità. La scena, i personaggi sono topici, l’atmosfera è quella incantata di una fede ancora fanciulla, e tuttavia tutto appare nuovo e capace di meravigliarci.

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