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al testo di Roberto Maggiani
Luna a Orvieto
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T’innalzi nell’indaco della sera sfiorando le grandi opere dell’uomo. Nessuna cattedrale ti sovrasta né esiste compenso che mitighi la tua grandezza e ti faccia chinare a osservare la nostra artefatta bellezza. Orvieto è in festa ma tu nella lontananza non badi a chi qui respira: anime di microbiche sembianze che a fatica costruiscono i pensieri le architetture le arti. Se un giorno decidessi di appoggiare i tuoi piedi sulla Terra renderesti tutto poltiglia senza nessuna colpa – e le insignificanti leggi umane nulla potrebbero contro di te – finalmente – saresti assolta per diritto universale. Fotografia dell'autore
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Giuliano Brenna
- 06/01/2015 23:13:00
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"T’innalzi nell’indaco della sera sfiorando le grandi opere dell’uomo" la poesia si apre enunciando - tra laltro - quel che la poesia è. Davvero complimenti!
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Gian Maria Turi
- 06/01/2015 06:37:00
[ leggi altri commenti di Gian Maria Turi » ]
He he Rosaria, il Maggiani in singolar tenzone con Giacomino... ci sarebbe da farci un film... La cattedrale di Orvieto è in effeti eccezionale nelleconomia delle costruzioni medievali della zona, fatta forse eccezione per la Basilica di Assisi. Quando ci sono stato io era invasa da gruppi di disabili e anziani accompagnati da suorine laiche e intrattenuti da un prete che massacrava la sacralità della chiesa facendoci dentro il karaoke. Mi sembrava di stare dentro a "Lourdes" di Rosa Matteucci, Una lettura sarcastica e abile che consiglio a tutti.
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Franca Alaimo
- 05/01/2015 21:53:00
[ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]
Questa luna di Roberto sembra proiettata in una lontananza remota, etica più che spaziale,come se la sua purezza assoluta ed ideale e la sua bellezza, così diversa da quella delle opere umane,nulla abbiano a che fare con il mondo artefatto e sempre più invivibile degli uomini. La foto che, così bianca, la esalta, come dice il primo verso, nellindaco del cielo, mette, appunto a confronto la luna ed uno scorcio del duomo di Orvieto e sembra rievocare tutte le domande che Leopardi il pone allastro in quel meraviglioso testo che comincia: Che fai tu, luna, in ciel...Scrivere di getto, Roberto, spesso ha a che fare con le più grandi emozioni!
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Roberto Maggiani
- 03/01/2015 19:22:00
[ leggi altri commenti di Roberto Maggiani » ]
Cari Rosaria, Antonio, Davide, Maria, grazie per i vostri interventi, un abbraccio.
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Maria Musik
- 03/01/2015 18:18:00
[ leggi altri commenti di Maria Musik » ]
Decisamente una poesia che è come un ponte fra passato e futuro... passando per la contemporaneità. Complimenti: è "alta"!
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Davide Gariti
- 03/01/2015 18:11:00
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Un testo calibratissimo. Complimenti Roberto!
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antonio aiello
- 02/01/2015 22:08:00
[ leggi altri commenti di antonio aiello » ]
non esiste compenso (che) ti faccia chinare a osservare la nostra artefatta bellezza né colossale multa se fai della Terra un ammasso di poltiglia… Molto gradito il suggestivo attacco: <T’innalzi nell’indaco della sera sfiorando le grandi opere dell’uomo> e la foto!
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rosaria di donato
- 02/01/2015 21:38:00
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Molto bella Roberto! hai deciso di sfidare Leopardi?!
Auguri di Buon Anno,
Rosaria
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