all’agente francese freddato sul marciapiede 7 gennaio 2015 Rimango sulla roccia della mia storia esposto al vento delle possibilità mentre altrove si è ostaggi a un passo dalla morte. Non c’è un destino ma una scelta pure quando l’azione connessa la toglie ad altri. Nei pochi istanti di una corsa è arrivato il colpo di grazia all’uomo ferito per un attimo implorante: è “risolta” alla radice la questione della scelta il fastidio di quel vento incerto che soffia dal futuro. Non ricordo di aver mai desiderato di salutare la morte dandole il benvenuto per giustizia di Stato come invece oggi desidero per l’uomo mascherato che ha disteso il velo nero sulla vita di un uomo: oggi – ma non domani quando nella calma dopo la tempesta saprò volgere il viso nella direzione da cui soffia una brezza carica di speranza. [ 9 gennaio 2015, prima dell’epilogo ]
fotografia reperita in internet
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Roberto Maggiani
- 13/02/2015 16:54:00
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Grazie cara Fiammetta. Un abbraccio al tuo cuore di carne.
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Fiammetta Lucattini
- 13/02/2015 10:21:00
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Ho letto oggi questi tuoi versi, e senza piaggeria li condivido fin dalle viscere e dal mio povero cuore di carne. Un abbraccio.
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Roberto Maggiani
- 13/01/2015 23:43:00
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Grazie Fausto, grazie Ferdinando delle vostre condivisioni. Noi abbiamo il "problema" della democrazia e dei diritti, ci sentiamo di attenerci a entrambi e dunque dobbiamo lottare contro integralismi e fondamentalismi assassini mantenendo i due principi suddetti. Difficile avere la meglio, sul lungo periodo... ma ce la faremo.
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Ferdinando Battaglia
- 11/01/2015 13:56:00
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Sì, è così difficile il compito di discernere negli avvenimenti lintreccio di bene e di male, ma ancora più difficile se non impossibile a noi, quello di suddividerlo creando due assolute categorie: buoni e cattivi, collocando gli uni da una parte e i cattivi dallaltra, convinti di un facile nostro distinguibile (mi torna in mente, in questi casi, sempre De André); certamente si torna comunque al principio guida che ogni vita non ci appartiene e nessuno può arrogarsi il diritto di toglierla ad alcuno (poi si vive dentro la Storia e ogni assoluto rischia di relativizzarsi nelle situazioni concrete). Però sarebbe ipocrita non confessarsi che quel desiderio del tuo oggi è stato anche il desidero di molti, un sentimento che mi ha sfiorato colpendo anche me per un istante, forse non per la giustizia di Stato, cui difficile credere, ma per chi è stato colpito prima ancora dellagente ucciso e per il come e in parte il perché. Ripeto, non è così semplice crederci dalla parte dei buoni, come nella violenza non è mai semplice distinguere listinto dalle ragioni, lincidenza di unideologia sui comportamenti e quantaltro, materia di studio per sociologi, psicologi, filosofi, etc. etc.; e nemmeno viene chiesto ciò ad una poesia questo, poiché si autogiustifica con il proprio portato darte poiché, avversando anchio una scrittura di circostanza, non contano tanto il tempo ed il perché della nascita di una poesia, ma il fatto che quel che è stato scritto è unautentica poesia. Ecco, Roberto, stimolato dalla tua bella scrittura, dallimpatto emotivo di questi giorni, da una stanchezza del cuore dentro le nostre contraddizioni umane e geopolitiche, di fronte ad un mondo che si riavvolge su se stesso sembrando dimenticare le proprie migliori civiltà, leggervi poeti dona ancora un alito di fiducia (non solo qui attinto e non solo per la Poesia) che mai mancheranno matite a scrivere il desiderio di un futuro migliore, coesistendo idee e fedi diverse, nella condivisioni di valori riumanizzanti lumano nella ricerca di possibili verità, sempre strada di libertà.
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Fausto Torre
- 11/01/2015 13:52:00
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qui hai una scrittura sensibile ai tuoi movimenti interiori. Trovano le parole come roccia ostaggio radice giustizia vento in un tessuto fresco che non manca di momenti vibranti
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Roberto Maggiani
- 10/01/2015 19:14:00
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... però mi sono ripreso e la poesia vuole esserne la testimonianza... ho speranza. Guardando le persone in faccia mi è tornata la fede nella vita. Per quanto cadremo nel terrore riusciremo sempre a rialzarci, basta avere almeno una persona al proprio fianco, un solo sguardo basta ad aprire le porte della bellezza umana.
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Roberto Maggiani
- 10/01/2015 19:11:00
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Care amiche e cari amici, questa poesia è stata un vero e proprio parto. Anchio non amo la poesia doccasione, ma non ho potuto farne a meno, è sgorgata come una necessità... e ultimamente mi succede spesso. In ogni caso non è stata scritta di getto ma covata quanto basta. Gli eventi di questi giorni mi hanno strattonato, spinto, fatto cadere, offuscato. Ho sempre tenuto le distanze dalla pena di morte, con grande convinzione, ma in questi giorni, non so come mai, sono crollato nellassurda bestialità che è larrogarsi il diritto di giudicare la vita fino a condannarla a morte... Dio mi perdoni, ma soprattutto lUomo.
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Franca Alaimo
- 10/01/2015 16:10:00
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Mi fa pensare molto quella differenza che Roberto fa tra destino e scelta dellindividuo, che coinvolge, però, il futuro di altre vite; che è poi il problema del come si risponde al bene o al male, fermo restando che ogni azione individuale non finisce in se stessa, ma si ripercuote attorno, come una vibrazione senza fine, nel bene o nel male. La seconda riflessione pone ancora una distinzione fra la rezione emotiva di fronte ad un evento crudele, che vorrebbe una soluzione drastica (giustizialismo) e la sua assimilazione razionale ed etica che, nonostante tutto, si volge alla speranza. E un testo molto pensoso, molto forte, che nasce dal fatto di cronaca più cruento e paradossale di questi ultimi giorni, ma che allo stesso tempo trova il modo non di dimenticarlo (la pietas è altissima), ma di oltrepassarlo con lo slancio del cuore che vuole ancora credere nelluomo. Umanissimo Roberto!
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Piergiorgio
- 10/01/2015 14:37:00
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Ho molto apprezzato la quasi totale assenza di retorica e il tono pacato, nonostante l’argomento scottante…il tempo saprà ridarci un alito di speranza? Lo spero proprio Un caro saluto
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Maria Musik
- 10/01/2015 13:32:00
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Condivido a pieno il commento di Gian Maria e lemozione dolorosa ed angosciata che Roberto, con questa ottima poesia, comunica.
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Gian Maria Turi
- 10/01/2015 07:59:00
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Di solito non amo la poesia doccasione, soprattutto a caldo e per fatti di sangue, ma questa è molto vera e bella nel suo contrasto tra luomo-bestia e luomo-angelo.
(ho scritto questo commento 3 volte ma non me lo postava, spero non compaiano tutti insieme...)
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Vlad
- 10/01/2015 03:16:00
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la cosa bella dello scritto è che questo ci ripaga da tutte le interpretazioni e/o paure. soprattutto, si indebita di immagini. E [...]
"Non ricordo di aver mai desiderato di salutare la morte dandole il benvenuto."
capacità di descrivere con il flash.
clic, per tutti. clic per charlie.
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Cristina Bizzarri
- 10/01/2015 01:46:00
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È limmagine che più di tutte mi fa orrore e mi addolora per quel viso rivolto a chi, a questistante appeso ancora a un filo di speranza, toglierà senza esitazione o pietà alcuna ogni possibile domani. Questa poesia ne dice in versi limpidi tutto il senso e la dolorosa partecipazione, slittando su due piani temporali: la rabbia e lindignazione di oggi, con la consapevolezza della speranza di domani. E in quella pausa, seguita dal "non domani", la grandezza e la bellezza di un lungo respiro, come una doglia a generare una nuova alba. Bellissima.
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