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al testo proposto da Alfredo Rienzi
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Molesto inquilino, è da un po’ che con discrezione ha preso possesso dei piani bassi e, appena prendo sonno approfitta per affacciarsi; pare che si insedierà a lungo in questa casa che abita da ben prima di me con i suoi variopinti stracci appesi e con l’orda di cani e di figli che indulge fino a tardi in schiamazzi;
meglio che mi ci abitui, che prenda atto che questa convivenza, per quanto forzata, sarà inevitabile, che metta da subito in chiaro confini di spazi e di orari, ma occorre essere anche elastici, venire a patti con lui, escogitare un compromesso; tanto più si prova a sloggiarlo con carte bollate e minacce e più lui ci prova gusto per dispetto a resistere.
da L'assedio di Famagosta, Lietocolle, 2015 |
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