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al testo di Silva Bettuzzi
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C'è stato un tempo morbido quando trasalivo a una frafalla sul soffitto o sul filo del telefono, ritardavo il suono della sveglia alla rincorsa del giorno tra le ringhiere infreddolite, riordinavo ogni briciola in un cerchio pieno sulla tovaglia.
Nella bassa marea dei dormiveglia speravo il fruscio della risacca il tocco della vita. La finestra mi regalava il soffio dei glicini, del campanile, della notte.
Ora vivo di corsa per non vedermi in un'altra me stessa senza nessuna verità, non ho più fretta di conoscere la cifra dei colori. In una pagina ho messo il verde quello che più mi assomiglia |
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