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al testo di Antonio Pisano
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Fomento ancestrale di vita passata, ereditaria follia d’esistenza, prigioniero d’un corpo lontano dalla mente che sfugge all’orripilante pensiero di morte.
Stanza chiusa da mura alte, ombre s’annidano negli angoli bui, lucido pensiero di fantasmi presenti con i quali parlare, urlare, compiangersi dell’amore negato e mai più ritrovato.
Amore impazzito d’amore rifiutato, spezzi la vita della donna amata, ancora tra le mani il coltello insanguinato gocce di sangue cadute sul triste sudario gesto folle di tre pugnalate.
Corto circuito celebrale, amore e odio collassato, ombre notturne e fantasmi mentali a tormentare i giorni tuoi verranno per parlarti di amore e perdono.
4 Giugno 2008 |
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