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Vivi al nuovo giorno

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Pensami

in penombra

quando il vai vieni delle luci in strada

ventaglia la calura della stanza

e il mio corpo mollemente adagiato

ha l’odore che chiama.

 

Lei, da velo traspare

<Ti attende>

 

Giunge melodia,

suono di dita

allargando s’insinua

nei lembi che sfoglia

e poi spoglia,

per carezzarla profondo.

 

Amami,  fra queste cosce ospitali

<Amami>

 

Ché fino al midollo

voglio sentirti,

di bianco miele bagnata

di bianco latte nutrita  

Labbra alle labbra

col  nostro sapore

.

Dolce violenza

voglio e Tu vuoi.

Dirompente  a mescere

dentro che muove,

sublime indecenza

ali in tempesta di neve e sole

.

E insieme

oltre ogni marea

sulla nostra spiaggia

ci ritroviamo

<unico l’abbraccio>

vivi al nuovo giorno

 

 

 

 

 

 Elsa Paradiso - 07/03/2015 07:19:00 [ leggi altri commenti di Elsa Paradiso » ]

La spiaggia (come la stanza) può essere un simbolo, oppure no.
<unico l’abbraccio,così evidenziato e ritrovato, può essere carnale e/o Ànemos .
Ma la chiusa non è un optional, e inizia con una bella .E.
che avvalora quanto da me già detto: Leggete ciò che vedete.
Ed è giusto così.
Grazie.

 Silvia De Angelis - 07/03/2015 06:42:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

Immagini sensuali dense di passione, in questa notevole tua...
Buon sabato, Elsa, silvia

 Franco Bonvini - 07/03/2015 00:25:00 [ leggi altri commenti di Franco Bonvini » ]

Molto bella.
Credo però abbia ragione la Constantini.
C’è un "pensami" e non un guardami.
"insieme" sulla nostra spiaggia, non nella calura della stanza, dove arriva solo il suono dell’ acciaio che scivola sotto le dita.

(l’ acciaio è per me, potrebbe essere l’ ottone dei pistoni, o l’ avorio dei tasti..)

 Elsa Paradiso - 06/03/2015 23:50:00 [ leggi altri commenti di Elsa Paradiso » ]

Signora Costantini,
chi legge una poesia ... legge se stesso, il suo pensiero. O ciò che vorrebbe fosse.
In questo senso, il suo dire va bene. Anzi, benissimo.
Come ci sono tante facce nel mondo, ci sono anche tante verità.
Ma ciò che scrive il-la Poeta (ossia il suo vissuto fisico-mentale -emozionale ) appartiene solo a lui-lei.
Ed è "inconoscibile" da parte di chi legge.
Grazie per l’attenzione, comunque.

 Lorenzo Mullon - 06/03/2015 15:06:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

già il titolo mi ha messo di buon umore
poi questo midollo che ci collega
non si capisce se sia materiale o una sottile vibrazione dell’essere

 Nando - 06/03/2015 09:37:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Da un eros sensuale ad un eros sensoriale.
Bella e grande è la scrittura di Elsa; il suo narrare senza veli, ché lo sguardo con cui lei osserva non vuole sudurre dopo che non si è lasciato sedurre dalle ombre del reale, l’essenza che abita in ciascuno di noi, ovvero quel volo sgonato con "ali in tempesta di neve e sole", per tornare ciascuno alla propria spiaggia, ritrovandosi in quel tu di un noi, il noi di un "unico abbraccio", per sorpendersi finalmente "vivi" ancora "al nuovo giorno".
Sempre d’incanto poetico leggerti in versi.

Ciao, Elsa.

 Laura Costantini - 06/03/2015 09:16:00 [ leggi altri commenti di Laura Costantini » ]

Un eros apparentemente carnale, ma "platonico".
Tutto nasce da un pensiero che produce una dolce melodia, giunge suono di dita.
L’incontro avviene alla fine, nell’unico abbraccio, nostra spiaggia oltre ogni marea, VIVI AL NUOVO GIORNO.
IL FINE QUINDI NON è UNICAMENTE APPAGAMENTO SESSUALE, BENSì, TRAMITE LA FORTE ENERGIA DELL’AMORE E DELL’EROS VISSUTO CON ANIMA, UNA RINASCITA INTERIORE CHE SI RIFLETTA IN UN MONDO DA QUESTA RINNOVATO.
E’ molto bella , difficile essere così schietta nelle immagini e farlo con eleganza!

 Sara Cristofori - 06/03/2015 08:29:00 [ leggi altri commenti di Sara Cristofori » ]

di un eros avvolgente di passione...

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