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al testo di Marina Pacifici
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Ti ho portato un ulivo anche quest' anno,
in giovane virgulto, che vegli il tuo riposo di giusto oltre la vita dal fatale inganno. Ho piantato un ulivo per te soltanto presso l'ombra di un avello. La frondosa carezza argentea dell' arbusto, quando la solitudine dipinge nel silenzio del cuore il dolente acquerello, possa placare,per un attimo, di te il rimpianto. Anche oggi, che della tua festa è l'anniversario, la malinconia tinge le ore nel crepuscolo solitario. E nel disincanto un pensiero resta. Fra poco in sorriso fragrante un' altra estate colorerà di vita e sogni l'alba silenziosa di nuove giornate. Ed il profumo del lillà renderà più amara la memoria di un tempo che ora è soltanto elegia, mentre tu non sei più qua nel dipanarsi del giorno. Ti ho visto transitare nel palpito di un ricordo fugace, oltre le luci balenanti tra i binari di un treno senza ritorno, alla stazione della mia nostalgia, caro papà. |
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