LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo proposto da Carlo Rossi
|
|||
murid al-barghuthi
la balconata
Ampia balconata sull’oceano. La nebbia del mattino le porta il suo colore. La brezza della sera ne porta un altro. Mugghiando contro gli scogli le onde Non le concedono né sonno né riposo. Una balconata che le onde accarezzano, ma chenon cessa di temere le onde. Questo è il mio cuore. Ampia balconata verso la montagna Dove al mattino la gente beve il caffè. Ad essa la prima luce dell’alba chiede il permesso Di scavalcare le mura della città. Chi le ha reso nemica la luce, così che all’alba Una nuvola la sorprende Con un disco d’ombra dietro ai monti? Una balconata per una donna. Una balconata per gli amici. Una balconata dove cadono Tutti i rami spezzati dalla tempesta, dove gli uccelli cercano i semi del grano. Forse è la foresta? Chi ci corre dietro? Chi ci chiede aiuto nella notte profonda? Ecco i bambini che litigano là in mezzo. E fanno domande. Muoiono e vivono anche,e fanno domande. Forse sono mormorii così spaventati Da diventare un vociare? E chi viene verso di me Con volto tranquillo e braccia tese? Vedo forse l’ombra del mio amico, o l’ombra del mio nemico? O lo specchio che si è spezzato in due tra le mie mani? Una balconata che cerca la sua casa distrutta, questo è il mio cuore.
Nato nel 1944 in Palestina, è esule dal 1967
|
|