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Dove pregano i gigli

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Una mela sopra il ceppo,

fa  l’accetta

centro perfetto

.

 

Due metà,

ognuna a braccio,

s’allontanano  lontano

giocandosi a un tavolo

anche l’impossibile

le tundre sono camini

i ghiacciai  rosso carminio

e le mani danzano in piedi

tanghi

con rose senza spine

 

<> 

 

Lo dico a Te

che pure sai

quanto non abbiano senso

gli arti

nei destini impossibili,

né la pelle

sembiante ascrivibile

dove pregano i gigli

 Ilaria Cino - 31/05/2015 11:01:00 [ leggi altri commenti di Ilaria Cino » ]

Concordo con Nando, nella tua elsitudine, ci si perde, tra sensi e amore.
Complimenti, piaciutissimissima...
Buona Domenica, Ilaria

 Silvia De Angelis - 30/05/2015 20:40:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

...quei gigli, che danno un senso speciale, a una lirica dai molti significati...
Sempre intenso il tuo poetare, buona serata Elsa,silvia

 Sara Cristofori - 30/05/2015 18:09:00 [ leggi altri commenti di Sara Cristofori » ]

hai sfiorato l’infinito con le tue bellissime metafore (ma dove pregano i gigli, ma poi pregano davvero?)... ciao Elsa, buona domenica :)

 NAndo - 30/05/2015 15:36:00 [ leggi altri commenti di NAndo » ]

Prima di soffermarmi sul titolo, e dopo essermi immerso nella tua sublime bellezza poetica . la cosiddetta elsitudine -, riporto quella che, a mio modesto parere, è l’architrave di tutto il testo:

"Lo dico a Te

che pure sai

quanto non abbiano senso

gli arti

nei destini impossibili,

né la pelle".

Ecco, allora, irrompere squarciando quel velo d’impossibilità la preghiera dei gigli: preghiera, perché esprime una relazionalità con il Trascendente, percepito come l’Assoluto e Onnipotente, gigli perché recuperati ad un candore proprio da questa relazione
che lo salva dai limiti cui è sottoposto il sé.

Un salutissimo, Elsa

 Laura Costantini - 30/05/2015 11:00:00 [ leggi altri commenti di Laura Costantini » ]

Che bella poesia Elsa!
...già, ma dove pregano i gigli?
In un altro mondo o in questo mondo?
Secondo me in questo nostro mondo della poesia, pregano in essenza, ne percepiamo, semplice, lo spirito, che è il nostro!

 Lorenzo Mullon - 30/05/2015 10:07:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

(a proposito dell’angelo metafora, e del giardino . . interessantissimo lo Zohar, della tradizione ebraica, dove per la prima volta si rovescia il mito dell’espulsione
siamo sempre noi che facciamo le cose!
persino all’insaputa di noi stessi
rimuovendo il ricordo
per questo poi è difficile ricostruire il percorso)

 Cristina Bizzarri - 30/05/2015 09:43:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Issima nelle immagini che sono simboli vivi - sempre i simboli sono vivi ma spesso lo si dimentica - che dicono con la loro lingua quello che altrimenti non può essere detto.

 Lorenzo Mullon - 30/05/2015 09:37:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

centro perfetto!
come l’angelo che ci ha tagliati con la spada
dividendoci in due metà che si attraggono, che si cercano, o che scappano l’una dall’altro
come il bene dal male
metà di ogni cosa
ma la cosa intera siamo noi
dobbiamo ritrovare l’integrità della nostra energia, nostra!

l’angelo però è solo una metafora
come il giardino
nessuno ci ha espulsi
nessuno ci ha divisi
siamo ancora noi, sempre noi, che ci siamo espulsi e divisi
per conoscerci meglio
per godere al massimo la vita, con più consapevolezza e intensità

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