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al testo di Luciano Rosario Capaldo
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Il musicista
Son pigro in quella grande stanza, pareti e soffitto mi assillano in una soffocante impropria solitudine bruciata dal fumo buono di quella sigaretta amica. Il bianco usato e quell’opaco nero di un vecchio piano evocano momenti di gioia ormai perduta. Glisso sulla mia esistenza! Quale forte attrazione ! In modo anemico ,quasi smorto mi avvicino e le mani cercano note adatte a quel momento. Soavemente accompagna la mente il battito di un lento cuore e quel dolce jazz ricama il più bel broccato floreale da offrire a te . Allora io suono e sono musica per te; sei tu le mie calde note! Le mie mani toccano quei tasti come un pittore i suoi pennelli; con le note dipingo la tela della nostra vita, mentre intanto brucia quella sigaretta amica. Lei SOL …, MI-FA-RE !
Luciano Capaldo 11 giugno ‘15 |
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