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al testo di Klara Rubino
Dell’imperitura infelice felicit.
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Io non ho più confini; è questa la frase che mi fa buttare sul divano, mango e ananas a tocchetti, in questo giorno di tarda estate. Una volta coglievo l'immensità nelle piccole cose, ora non esistono più le cose, tantomeno le piccole cose. Attimo per attimo, troppa fatica a farsi; incostanza! Cercavo la felicità imperitura...ed eccola, l'ho trovata, ma non riesco più a vivere! Tutto intorno a me è una cosa determinata, per gli altri, non per me però; un confine ed io non mi ci adatto! Io non ho più confini. Allora è questa l'imperitura infelice felicità di quel Budda! E dico-Ti amo più che, più di, qualsiasi altro-, ma non ad uno solo e dico - Ti amo con tutto quello che non ho- e cosa conta? E perchè quando un fiore sboccia ed è rosa mi è più rosa anche l'asfalto? Neanche domandarsi se questa voce è una poesia. Vi consiglio pertanto di non andare avanti, fermatevi a mezza via, alla felicità che costa fatica perchè in questa felicità, che forse sanamente appartiene o apparterrà ad un'altra dimensione, non resta altro che morire ché, appunto, neanche la morte è più un evento avverso.
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