Ti spiavo, nell'orto degli ulivi:
sei tu che piangi, anima di grano?
abbandonata alla risacca, volevi
essere molo di basalto, la scogliera
nuda all'abbraccio dell'alba di burrasca
dove ogni onda è solco, ogni flusso è flutto.
Ma tu, anima in catene,
nel tuo naufragio azzurro alla deriva,
radichi nel sangue le maree o canti
terre promesse e cielo nelle vene.
Sicché, fatti oceano,
anima del mio olio;
anima d'uragano!
ma non smarrire la tua via,
anima di bufera, rammenta.
Poi sciogli a filo d'acqua una preghiera.
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