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DolceAmaro Dio

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Piccolo Dio dal sapor nocciola,
con quegli occhi e quella pelle, nocciola
e il ciuffo nero di capelli, certo lunghi,
ad esaltare il candido sorriso,
così immortale per noi così immorali.

 

Fuggito dalla Strage degli Innocenti
tra bombe e sciabole, nebbia e
cadaveri sgozzati, hai varcato il confine
e ora cresci, in un campo profughi
in Libano o Egitto, che importa!

 

Tra migliaia di altre e simili anime
ti manca tanto la tua scuola,
bombardata, eri il più bravo,
in matematica e qui impasti terra
arida eppur fangosa.

 

Con i sassi costruisci l'impalcatura
di quelle case che edificherai un giorno,
per quelli che non hanno sonno.

 

Padre nostro, che sei nei Cieli,
chè tua madre non crede ancora
che catturato, torturato, morto,
infine, sia, tuo padre e un giorno
lo vedrai forse, tornare.

 

Trovi ancora la forza di giocare,
ma non quella di piangere.
Il primo Verbo che pronunci
se pensi alla Siria é " Mamma",
tu, Dolceamaro Dio.

 

 Klara Rubino - 08/12/2015 12:20:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Grazie mille Cristina e Franca per la vostra attenzione e per i vostri commenti per me preziosi.
Sai Cristina che dopo aver scritto questa poesia, mi si è bloccata la capacità di riflettere?!Ogni volta che provo a porre lo sguardo sull’interiorità è come se vedessi comparire una scritta, un’insegna a luce fissa " IPOCRISIA "...e mi blocco...credo che dovrò farci una poesia ....
Per ora mi sono risposta a questa domanda, ovvero " Quale ipocrisia?", ebbene quella di adorare Gesù, Gesù Cristo e le sue vicende terrene e poi ignorare, per lo più emotivamente, vicende umane tanto simili, a noi contemporanee.

 Franca Alaimo - 05/12/2015 23:36:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

E’ evidente come Klara veda ripetersi l’episodio evangelico della fuga in Egitto di Gesù in quello di tanti piccoli bimbi che sono sfuggiti all’eccidio nei loro paesi. Niente, dunque, di diverso nella Storia. Sono sempre i più deboli a subire la violenza dei potenti.
Una bella poesia, lontana dalla retorica, che è un rischio sempre in agguato quando si scrivono poesie impegnate.

 Cristina Bizzarri - 04/12/2015 12:54:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Molto bella, complimenti. E come fa riflettere.

 Klara Rubino - 02/12/2015 11:55:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Sì, caro Adielle, volevo scriverlo: è ispirata da un’intervista di un servizio giornalistico, credo delle "Iene", non ricordo esattamente, se lo trovo in rete, lo condivido con voi.
Grazie!

 Adielle - 02/12/2015 11:42:00 [ leggi altri commenti di Adielle » ]

Ho capito qual’è la fonte a cui attinto ed è stato molto bello per me vedere come hai trasformato quelle informazioni, quelle immagini, nella tua poesia, complimenti e un caro saluto.

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