Scrivi un commento
al testo di Klara Rubino
DolceAmaro Dio
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
Piccolo Dio dal sapor nocciola, con quegli occhi e quella pelle, nocciola e il ciuffo nero di capelli, certo lunghi, ad esaltare il candido sorriso, così immortale per noi così immorali. Fuggito dalla Strage degli Innocenti tra bombe e sciabole, nebbia e cadaveri sgozzati, hai varcato il confine e ora cresci, in un campo profughi in Libano o Egitto, che importa! Tra migliaia di altre e simili anime ti manca tanto la tua scuola, bombardata, eri il più bravo, in matematica e qui impasti terra arida eppur fangosa. Con i sassi costruisci l'impalcatura di quelle case che edificherai un giorno, per quelli che non hanno sonno. Padre nostro, che sei nei Cieli, chè tua madre non crede ancora che catturato, torturato, morto, infine, sia, tuo padre e un giorno lo vedrai forse, tornare. Trovi ancora la forza di giocare, ma non quella di piangere. Il primo Verbo che pronunci se pensi alla Siria é " Mamma", tu, Dolceamaro Dio.
|
Klara Rubino
- 08/12/2015 12:20:00
[ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]
Grazie mille Cristina e Franca per la vostra attenzione e per i vostri commenti per me preziosi. Sai Cristina che dopo aver scritto questa poesia, mi si è bloccata la capacità di riflettere?!Ogni volta che provo a porre lo sguardo sullinteriorità è come se vedessi comparire una scritta, uninsegna a luce fissa " IPOCRISIA "...e mi blocco...credo che dovrò farci una poesia .... Per ora mi sono risposta a questa domanda, ovvero " Quale ipocrisia?", ebbene quella di adorare Gesù, Gesù Cristo e le sue vicende terrene e poi ignorare, per lo più emotivamente, vicende umane tanto simili, a noi contemporanee.
|
Franca Alaimo
- 05/12/2015 23:36:00
[ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]
E evidente come Klara veda ripetersi lepisodio evangelico della fuga in Egitto di Gesù in quello di tanti piccoli bimbi che sono sfuggiti alleccidio nei loro paesi. Niente, dunque, di diverso nella Storia. Sono sempre i più deboli a subire la violenza dei potenti. Una bella poesia, lontana dalla retorica, che è un rischio sempre in agguato quando si scrivono poesie impegnate.
|
Cristina Bizzarri
- 04/12/2015 12:54:00
[ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]
Molto bella, complimenti. E come fa riflettere.
|
Klara Rubino
- 02/12/2015 11:55:00
[ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]
Sì, caro Adielle, volevo scriverlo: è ispirata da unintervista di un servizio giornalistico, credo delle "Iene", non ricordo esattamente, se lo trovo in rete, lo condivido con voi. Grazie!
|
Adielle
- 02/12/2015 11:42:00
[ leggi altri commenti di Adielle » ]
Ho capito qualè la fonte a cui attinto ed è stato molto bello per me vedere come hai trasformato quelle informazioni, quelle immagini, nella tua poesia, complimenti e un caro saluto.
|
|
|