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al testo proposto da Loredana Savelli
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Amai teneramente dei dolcissimi amanti senza che essi sapessero mai nulla. E su questi intessei tele di ragno e fui preda della mia stessa materia. In me l'anima c'era della meretrice della santa della sanguinaria dell'ipocrita. Molti diedero al mio modo di vivere un nome e fui soltatno una isterica.
(da Fiore di poesia, Einaudi, 2014, pag. 147)
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