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al testo di Giovanni Bartezzaghi
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TERRE DI VINO
Da ridenti e scabre vigne con amor dal sol baciate, da le terre riarse e arcigne e da quelle al mais rubate, filari d'uva matura si vestono di colori, è in festa madre natura con la sagra dei sapori.
Ma perché tu possa gustare quel che da gli acini cola gli aromi devi inspirare prima di versarlo in gola; poi si accende un sacro fuoco e in pace t'inebri e canti, la vita ora sembra un gioco ... e scordi dolor e pianti.
AL GRANDE TORINO
Mi rubasti il cor, vecchio eroico Toro squadra sanguigna tinta di granata sospiri sognanti all'età dell'oro a cui la folla gentil s'è innamorata.
Ma che ne sanno i fan dell'altre squadre cosa vuol dir tifar pel vecchio Toro perciò ti dico, con il poeta Padre, "guarda, passa e non ti curar di loro".
Grigio scuro era il cielo di Superga che spense la leggenda e la sua gloria e come le favole or dolce alberga nel cuore mio insieme alla sua storia.
Storia di pianti e trionfi che arrovella chi per virtute in essa si conforta, tu sei come la luce di una stella che continua a brillar ... anche se è morta.
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