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al testo di Maura Pot
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E’ il profumo del vento
che muove il mio respiro quando le tue labbra si schiudono per un sorriso. E porti semi di arachidi e noci e mandorle dolci nelle tasche vuote dei calzoni. L’albero di zagare attende una pioggia ristoratrice e intanto friniscono sulla chioma i grilli. Scosto una ciocca di radi capelli dalla finestra aperta della tua fronte: un giorno era fitto cespuglio, nido sicuro e luminoso approdo per i tuoi pensieri liberi. La tua mano stringe in un pugno echi di parole volate nelle piazze che furono vessillo dell’impegno: sono briciole di sentimenti e lucciole che rischiarano le stanze dell’ingegno. Nel buio brilleranno ancora audaci come preludio di una nuova primavera. Zefiro e ponente muoveranno aliti leggeri che tu trasformerai in onda di pensiero come nel deserto una bufera di sabbia. Io aspetterò, all’ombra del melograno, per rivederti oracolo di ieri, e poi soldato, e respirare ancora polvere dalle tue labbra. |
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