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Che grande regalo

m’hai fatto quest’oggi

Palermo!

Le lastre di grigio

selciato

scavato dai passi

di mille bambini

di madri abbronzate

dal sole africano

di facce olivastre

e turbanti di lino

di occhi bistrati

di donne col velo

mettevano in ombra

il grande sfacelo

dei marmi e dei tufi

di Ballarò.

 

Il concento di voci bizzarre

s’alzava di tono

al mio passo veloce

e non una voce stonava.

Nel grande mercato

in mezzo alle lingue diverse

dai suoni stranieri

discorsi fluivano interi

nei loro messaggi di vita.

 

Lo zenzero si mescolava

allo zafferano

e il pepe africano

inondava

di effluvi la via.

E intanto più avanti

odorosa s’offriva

una bianca pomelia

dai fiori striati di giallo,

e una rosa tardiva

intrecciava i colori

ai canti dei venditori

modulati nell’aria bollente

del  sole crudele agostano.

E la folla dei tuoi abitanti

intenti a comprare ogni cosa

fluiva scomposta  ariosa

in mezzo alla luce.

 

D’incanto s’aperse

Il portone

di Casa Professa:

le note sonore di un organo

vecchio di anni e di storia

si aprivano a chiunque

volesse sentire,

gli altari di marmi intrecciati

diversi per forme e colori

si offrivano a tutti

per niente,

così come sempre

tu fai coi tuoi doni più belli

e  inattesi:

li mostri al passante

distratto

e d’un tratto ti mostri

così come sei,

senza belletto.

 

Che grande regalo

m’hai fatto quest’oggi

Palermo

a non farmi pagare il biglietto!

 

 

 

 Ivan Pozzoni - 03/01/2018 01:55:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Questo testo mi colpisce…

 Giuliana Campisi - 29/03/2016 06:37:00 [ leggi altri commenti di Giuliana Campisi » ]

Un bel dipinto ad olio dai colori forti e solari di Palermo. Che dire? io ci vivo e oggi l’ho guardata con i tuoi occhi

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