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al testo di Angelo Ricotta
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Di una nuova luce oggi mi vesto nera come il fondo del buio aspetterete invano il mio ritorno Sono occupato ad arginare il nulla che straripa sulla pelle e arde nelle frasi insensate dei retori di sentimenti disumani e contro natura dai volti di pietra grigi e putrescenti Non voglio più ascoltare sto erigendo un muro gigante che mi schermi dall'orda dei barbari dall'arroganza impudica di questo sole Ho scelto un pozzo senza fondo un algido cantuccio interstellare vuoto assoluto cui appendere questa vita corpo davvero opaco un buco nero Fuggo dal caos rintanandomi nel suo nucleo nella morte della notte la nera luce m'inghiotte la vita corrompe guasta inquina infetta |
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