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al testo di Gerardo Miele
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IL pensionato pescatore
All’ombra di un lago dorato, seduto su una panchina, al sole, sollazzava beato, un nuovo pensionato. Nell’attesa di iniziare la pesca, i ricordi gli riempivano il cuore, mentre le sue tremanti mani cercavano ancora un’esca. IL silenzio turbava il suo cuore, poi un rumore di voci lontane, di un nugolo di persone anziane, vecchie come campane, si fermarono sulle vicine panchine, in ordine sparso e pronte a…moine. Ora all’ombra di un lago dorato, seduti, stanno, altri pensionati, con i loro aspetti curati e pronti a scambiar fra loro consigli aggiornati. L’ amicizia era il loro forte, le confidenze e le avventure di una volta, ripetevano fino alla morte, sotto lo sguardo indiscreto di qualche loro consorte. Esperti di tutto sembravano, un dialetto diverso parlavano, e con l’aria da professori consumati, dispensavano a tutti consigli mirati. Lenti erano i loro movimenti, ma, lucide erano le menti. Sotto il caldo del solleone, il pensionato che sollazzava, adesso, si agitava, per un pesce che prima luccicava e ora… al suo amo abboccava. Senza nessuna compassione, prese però, un’infausta decisione: far vedere agli altri tutta la sua arte, e... per attirare la loro attenzione, in alto la preda per l’esibizione. Giù dal cielo scese veloce e senza far rumore, un uccello pescatore, dando in un baleno al povero pesce il suo giusto valore. Dal cielo l’ultima beffa, il nuovo pensionato, impreca ora , anche il fato per il suo onore…mancato. La colpa di un umile uccello pescatore, divenne per il neo pensionato, incubo, fonte, e spirito sognatore.Peccato però ,che era l’ultimo martin pescatore! |
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