Quella vocetta un attimo infantile
leggermente canzonandomi,
allegra ed affettuosa,
ora svegliandomi
:" Dove vai?".
Giorni passano cercando di interpretare il senso della domanda.
La risposta è più semplice,
subito sono scomparse le false destinazioni: niente
gruppi o scuole di pensiero, filosofie o sedi;
scienze occulte e religioni o libri.
Non era un angelo o Gesù o forse sì,
ché fa lo stesso ché
ero io e vado a me, da me,
ché ci vado da me!
Cercavo un riferimento per come mi sentivo:
indegna, perché avevo paura.
Sacrosanta paura della
più semplice
magnificenza!
Ebbe origine tutto con la
paura della morte,
dell'altro, per la sopravvivenza.
Difendiamoci, istituiamo anche
il diritto di proprietà e
organizziamoci in società,
che si sappia com'è d'uopo comportarsi,
altrimenti c'è la legge e la punizione!
Il diritto morale e la
punizione di Dio.
La morte fa ancora più paura.
Paura a difesa della paura a
creare paure più grandi.
Avessimo avuto compassione,
empatia, avremmo accudito
quella richiesta d'aiuto.
La paura è una richiesta d'aiuto:
voglio essere più forte insieme a te
e invece che tracciare un confine
avremmo aperto le braccia.
Eppure tardi non è!
Amare questo mondo esterno è non averne paura,
riconoscendoci, perché
non è tardi per conoscerci
nuovamente gli uni con
gli altri e quindi
non è tardi per conoscere
Noi Stessi Verità.