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al testo di Luciano Rosario Capaldo
La magia di un paesaggio
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-… allora io mi sporgo, lungo cammino del cuore restituisce me a quel poggio e giù a strapiombo fagocito di quell’acque principesco l’azzurro ascolto il turchino di quel flebile orlo d’orizzonte e nell’estiva foschia d’un mattino diverso -la magia- d’un nuovo incontro e… Il cuore placa e… smorza l’onda sulla battigia sua e… prende, ospita è ormai congiunto. Ho gl’occhi adesso -per quella scena- ciò che sono vedo …quel paesaggio! Nota dell'autore. *****Se in un paesaggio non riusciamo a vedere il cielo vuol dire che siamo morti…dentro!*****
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