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Il tempo delle rose

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Ecco che torna: è il tempo delle rose,
dell'azzurrarsi il cielo e profumare
d'oriente l'orizzonte, verso il mare,
dove veleggia al placido sonoro
il pensiero. Nell'amnio senza sonno
del tempo, la memoria viene a galla
lasciandosi ondeggiare e tra le nubi
distese a far corolla sul pianoro,
il sole è un improvviso. E mi trafigge,
la fame di saperti fino all'imo;
un misto di rancore e desiderio
che mi prende ora e ancora, a primavera.

 Romana Ricciardi - 20/02/2018 08:24:00 [ leggi altri commenti di Romana Ricciardi » ]

Grazie, Rinaldo. Mi hai dato l’occasione di rileggermi dopo tanto tempo ed è stato come guardare una vecchia fotografia...un saluto

 Rinaldo Rivarola - 18/02/2018 18:46:00 [ leggi altri commenti di Rinaldo Rivarola » ]

Molto intensa, endecasillabi efficaci ed armoniosi.

 Romana Ricciardi - 10/05/2016 19:55:00 [ leggi altri commenti di Romana Ricciardi » ]

Giuseppe, Alberto e L’Arbaléte, vi ringrazio sinceramente per l’attenzione. Un caro saluto
R.R.

 Alberto Becca - 08/05/2016 15:02:00 [ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]

Versi che proiettano verso spazi immensi, verso stagioni senza fine.. Visivamente mi ricordano uno stupendo quadro di Durer dipinto a Venezia nel 1506.. La rosa non come ornamento o sfondo, una rosa protagonista !

 L’Arbalète - 08/05/2016 13:17:00 [ leggi altri commenti di L’Arbalète » ]

Sono stupito da quanto è bella.
Come un piccolo grande miracolo!
E che rose di sonorità!
Complimenti Romana!

 Giuseppe Terracciano - 07/05/2016 21:32:00 [ leggi altri commenti di Giuseppe Terracciano » ]

Non male!
Non sono d’accordo su "amnio" (avrei visto meglio un altro termine; non so "gli anfratti") e per "imo" mi trovo d’accordo con Franca Alaimo.
Comunque una scrittura con un senso, e gradevole "musicalmente". Un saluto

 Romana Ricciardi - 07/05/2016 20:48:00 [ leggi altri commenti di Romana Ricciardi » ]

Cara Franca, ho riflettuto attentamente sulla tua osservazione e ho considerato l’ipotesi di seguire il tuo suggerimento sostituendo "fino all’imo" con " fino al fondo"; eppure no, non è la stessa cosa. Certo si tratta pur sempre di due sillabe e il senso è lo stesso, ma, ripeto, non è la stessa cosa. Cinque lettere in luogo di tre e soprattutto due "o" che fanno perno ondeggiando sulla enne e adagiandosi piano . Dopo "il sole è un improvviso" e "mi trafigge", avevo bisogno di una "i" e di una "o", di una freccia e di un bersaglio. Forse è un neo, come dici tu, ma certo non è un vezzo fine a se stesso.
Comunque sia ringrazio te, Francesco e Ferdinando, ab imo pectore...

 Ferdinando Giordano - 07/05/2016 10:39:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Giordano » ]

Eppure, quel significato in gioco "fino all’imo" - posto sia messo a volontà, dall’Autrice (Autore?) -, è il colpo d’ala, il tratto distintivo che inchioda la vista; e l’intelligenza, che non si fa sfuggire la nuova via. Che rimarrebbe in oltre dello stimolo?

 Franca Alaimo - 06/05/2016 22:05:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Di questa poesia mi piace molto l’effetto musicale; solo un’osservazione: non mi piace quel "fino all’imo", che, letto, suona uguale "fino al limo", che fra l’altro mi sarebbe piaciuto di più: "fino al fondo" non è più semplice e più chiaro? ( se non vuoi aumentare il verso di una sillaba)
Scusami se mi sono permessa questo suggerimento;ma la poesia è bella e questo mi sembra un neo facilmente correggibile.

 Francesco Gentile - 06/05/2016 16:50:00 [ leggi altri commenti di Francesco Gentile » ]

Versi molto espressivi.. Bella.

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