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al testo di Giovanni Bartezzaghi
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IL GRAN PARADISO
Passeggiar nel Parco al calar del sole tra abeti, castagni e faggi ove l'ombra smorza la calura del dì che muore nell'area in fiore, di molestie sgombra.
E giocar con il sole a nascondino fra torrenti d'acqua limpida e fresca, mi fa sognare come da bambino di vivere una fiaba pittoresca.
Poi scalar sentieri tra rocce bianche al dolce cinguettio d'augelli in festa e riposar la membra vecchie e stanche tra i profumi intensi della foresta.
E andar più su dove l'eterne nevi sembra di toccare allungando un braccio ove gli stambecchi saltellan lievi nel divino incanto ch'io guardo e taccio.
Si specchian nel sole cime stupende quando un'aquila si erge poderosa negli artigli ha una serpe che risplende sul magico sfondo color di rosa.
Sta tramontando il sole e vien la sera e un'aura dolce mi accarezza il viso, è il sogno dei sogni che si avvera di trovarmi in terra... e in Paradiso.
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