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la giovinezza è implicita nella sua voce
telefonica
come spiega nei dettagli con l’ansia di vivere
e un filo teso di speranza come un cavo da ponte
mi dico: questo è il sogno che insinua un desiderio molto
prossimo allo zero di aspettative, io non faccio
che rinnovarle l’ascolto fingendo
un maggiore coinvolgimento, in verità ricordo
una figlia che non ho seguito
la quantità di acciaio sulla nostra comunicazione
l’impiegata continua a sbrogliare il vademecum, fissa i punti

 

si riserva di telefonarmi di nuovo. Il giorno dopo
le sembra lontanissimo, glielo
leggo sulla fronte attraverso lo speaker
invalidante, obliante, capace
come un geco di sfuggire al predatore
non sa che a catturarmi non è la sua voce
benché rigenerata prensile
neanche i presunti vantaggi dell’offerta, solo una concomitanza
come lei reciterà i termini a 208 di metronomo sapendo
che le capita sovente di fallire al primo tentativo, lei non sa
se avrò perso la pazienza o mi lascerò incalzare
un’altra volta dicendo sì, sì e sì

 Lig E. Norant - 04/09/2016 19:02:00 [ leggi altri commenti di Lig E. Norant » ]

Se diamo lustro all’arte e riconosciamo il poeta oppure entriamo nel drammatico iato: quest’ultimo atto è per ora il migliore possibile per giustizia, senza disconoscere il valore dovuto al primo.

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