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io chi

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forse arriva alla fine questa sola

consapevolezza nulla salva

non lo strazio che dà la bellezza,

il dolce collegare, il lieto perseverare,

con altri, con i miei, gli irriti degli scontri

i prossimi lontani in spazi frattali

di unità segmentali vita neutra

in sfere oltrementali 

 

ah non sono io né qui né lí né viva né mai piú

io chi è nel nuovo soggetto impersonale impresentabile

transgenere e transcorporeo di nascita

memoria da creare?

allevare ricordi?

 

 Fiammetta Lucattini - 04/10/2016 10:06:00 [ leggi altri commenti di Fiammetta Lucattini » ]

Certo, Cristiana, allevare ricordi e formarli con pazienza perché vivano indipendentemente da noi.
Un caro saluto

 Alberto Becca - 02/10/2016 07:05:00 [ leggi altri commenti di Alberto Becca » ]

Per come è concepita, proposta, distesa in un tappeto di parole, per quelli che sono i contenuti (evidenti o sottintesi) penso che sia una poesia (almeno per me) impossibile da commentare in quanto scava nell’ intimo piu’ profondo, in quel contesto irraggiungibile e indescrivibile che è l’ animo (o il pensiero) dell’ essere, del soggetto (che ritengo mai impresentabile) che è chiamato a vivere scampoli piu’ o meno lunghi di vita (mai neutra)ove inevitabilmente si incontrano: strazio,spazi, bellezza, unità segmentali, soggetti, oggetti, memorie, ricordi......

 cristiana fischer - 01/10/2016 00:27:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

Fingere, Nando, è lavorare la creta, far vasi, e figurine, se dico finzione penso a fittile, di argilla, plasmato con le mani. Cioè le finzioni... sono cose concretissime, le ho fatte io! :-)

 Nando - 01/10/2016 00:11:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Io non ci capisco niente di poesia, inoltre ribadisco che il tuo poetare non è a fruizione per me immediata (non lo è nessuna poesia, però con distinzioni); eppure se qualcosa comprendo della poesia come genere espressivo, lo devo in parte anche ai tuoi testi, perché m’insegnano docenti la ricerca sulla forma, la ricerca di una consonanza del dire con il sentire, un distacco consapevole da ciò che la tradizione e le avanguardie ci hanno trasmesso, per formulare in un linguaggio nuovo il dire e un linguaggio nuovo che sia anche il dire. Insomma, pure se non spieghi la poesia, invero ne insegni aspetti importanti, direi essenziali; ciò conferma quello che i più “vecchi” del mestiere ripetono agli aspiranti e ai novizi: per scrivere o smettere di scrivere poesia, occorre leggerne molta e di buona.

Per quanto possa essere esatta dall’uso che la impiega la parola “finzione”, tuttavia non mi convince, ma dovrei rifletterci molto ancora per spiegarmene bene il perché.

 Cristiana Fischer - 28/09/2016 23:44:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

a Giovanni: era una mia riflessione sullo scrivere come autorappresentarsi, e nel futuro perfino, naturalmente un soggetto post-sé sarà irrapresentabile transgenere, ecc, quei personaggi con cui abbiamo sempre rapporti (e vitali, interni!) attraverso la lettura, che non sono nella vita, ma fissati in finzioni, le stesse che realizziamo noi stessi in scrittura

 Giovanni Baldaccini - 28/09/2016 22:09:00 [ leggi altri commenti di Giovanni Baldaccini » ]

Testo impegnativo, interessante quanto affascinante, specialmente negli ultimi versi. Allevare ricordi? Perché no; ma quali e, in base al testo, direi soprattutto di chi!?Davvero un soggetto impresentabile, transeunte ecc. ecc. ? Direi comunque un soggetto, ed un soggetto che discute di sé e dell’Altro. E questo mi piace.

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