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al testo di Elisabetta Cipolli
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Arcangelo Galante
- 21/10/2017 14:49:00
[ leggi altri commenti di Arcangelo Galante » ]
Una significativa poesia, che passa dalla calma suggestiva dell’osservare, al rumore delle onde, spinte dalle parole, che lasciano spaziare i pensieri. Ah, quante cose può fare, il mare? Una fra tante: ascoltare! Esso, ci mette in contatto con l’immensità dell’anima nostra, e si può restare ore ed ore in contemplazione, poiché mai ci si stanca di guardare i frutti donati. Interessante il modo in cui è stato ben evidenziato il concetto di piccoli dettagli dell’osservatrice, nei riguardi dell’immensità dell’amore descritto. Coinvolgente testo, che rivela il pathos dell’autrice per quel mare, divenuto suo, attraverso la propria peculiare visione. Versi assai belli. Un cordiale saluto.
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