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al testo di Marina Pacifici
Stabat mater
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Se soltanto ti fossi lasciata amare prima, non sarebbe così lacerante quel mare di rimpianto che per te serbo nel cuore e dove naufrago nel perdono di una lacrima.
Se soltanto avessi illuminato con una carezza allora il viso di me bambina, cancellando ogni distanza come ora.
Adesso che mi guardi dolce ed indifesa, madre, mentre ti stringo le mani nel grido soffocato ed impotente di questa stanza,
ora che inesorabili le lancette
hanno dilaniato la tua memoria e la mia speranza e si apprestano, nel rovinare d'istanti senza domani, a scoccare la mezzanotte nell'ultimo respiro disperato di una desolante resa.
A mia madre.
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